Si frattura il femore a 106 anni, torna in piedi dopo 2 giorni

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Antonio Bragato, un uomo di 106 anni, si è fratturato il femore ed è stato operato con successo all'ospedale di Portogruaro, Venezia. Sorprendentemente, dopo soli due giorni, è riuscito a rimettersi in piedi. Ne dà notizia l'azienda Ulss 4 del Veneto orientale. La storia di Antonio Bragato è davvero incredibile. Durante la Seconda Guerra Mondiale era stato ferito e poi rinchiuso in un campo di concentramento vicino a Stoccarda, a distanza di vari decenni la sua forza e determinazione, unitamente alla professionalità dell’equipe di ortopedia di Portogruaro, lo hanno reso protagonista di una nuova e difficile esperienza di vita.

Operato al femore a 106 anni, la storia del signor Antonio Bragato

Antonio Bragato, classe 1917, residente a Portogruaro, padre di 4 figli, era stato chiamato alle armi nel 1939 e addestrato come mitragliere. Durante la Seconda Guerra Mondiale combatté sul fronte jugoslavo dove fu ferito e trascorse poi 40 giorni all’ospedale di Fiume. Nel 1943 fu nuovamente mandato sul fronte jugoslavo dove venne catturato dai tedeschi (prima alleati poi nemici) e portato in un campo di concentramento a Heilbronn nei pressi di Stoccarda dove vi rimase fino all’arrivo delle milizie americane che lo liberarono al termine del conflitto mondiale. «Gli interventi chirurgici che interessano persone ultracentenarie sono decisamente pochi - afferma Stefano Saggin, direttore dell'Ortopedia di Portogruaro -. In questo caso ci siamo trovati di fronte a una vera forza della natura, sia dal punto di vista fisico che mentale. Il signor Bragato non intendeva certo rinunciare alla mobilità per la frattura del femore, ha affrontato con determinazione l'intervento e a distanza di due giorni lo abbiamo rimesso in piedi. L'equipe di ortopedia lo ha seguito sin dal primo giorno di ricovero, le sue condizioni fisiche sono tutt'ora buone quindi a breve verrà dimesso e poi dovrà fare della riabilitazione per riprendere le funzionalità dell'arto»

Il dottor Saggin, nella foto con Antonio Bragato e con il dottor Eros Dorigo, ha preso le redini dell’ortopedia di Portogruaro dopo la quiescenza del dottor Luigino Turchetto; l’intervento chirurgico all’ultracentenario conferma l’elevato standard delle attività svolte in questa unità operativa. Lo conferma anche il Piano Nazionale Esiti (PNE) 2023, osservatorio del Ministero della Salute sull’assistenza fornita dalle strutture ospedaliere nazionali, pubbliche e private, che ha posto l’ospedale di Portogruaro nella classifica dei migliori in Italia per il “livello di qualità molto alto” nell’area osteomuscolare che ha come riferimento gli interventi di anca, femore e ginocchio.