Ucraina, una festa di Natale organizzata da Atlantia per le mamme e i bambini fuggiti dalla guerra

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La solidarietà dell'Italia verso l'Ucraina è forte come le gambe di Denis Kovalenko che ad appena 11 anni pattina sul ghiaccio con la tenacia dei veri campioni. Da Kharkov è fuggito non appena iniziata la guerra e a Roma, grazie al progetto di Atlantia, è tornato a calzare i pattini continuando a inseguire il suo sogno. Senza smettere di allenarsi ma gareggiando anche in competizioni regionali e nazionali. Lui è solo uno dei tanti bambini fuggiti dalle città martoriate dalle bombe, dalle esplosioni, con le vittime innocenti lasciate in strada, con chi ancora resiste senza gas, acqua e luce. Per loro già mesi fa si sono aperte le porte dell'accoglienza grazie al progetto Atlantia4Ukraine, nato dall'idea dei dipendenti della società per dar forma e sostanza alla parola aiuti.

Un grande abbraccio che grazie anche allo stanziamento di un milione di euro deciso dal Cda di Atlantia ha permesso di realizzare diverse iniziative umanitarie. E giovedì sera nello scenario di Villa Fassini tante sono state le mamme ucraine e i bambini, i volontari, i mediatori e i dipendenti che si sono scambiati gli auguri in una grande festa di Natale. Un'occasione per continuare a ribadire un concetto chiaro: «Non si può consentire nel XXI secolo che vi siano un aggressore e un aggredito, che vi sia qualcuno che vuole negare a un Paese sovrano di scegliere, di essere libero, di essere autodeterminato», ha detto il presidente di Atlantia, l'ambasciatore Giampiero Massolo che ha fatto gli onori di casa insieme al consigliere dell'ambasciatore ucraino in Italia, Oleksandr Kasputin e al presidente di Sport Senza Frontiere Alessandro Tappa.

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Le iniziative


Continuare dunque con lo spirito della solidarietà a camminare insieme nell'attesa che la guerra finisca e che queste famiglie possano tornare ai loro affetti e alle loro vite. Ma è Natale e c'è bisogno di far sentire ancora di più quanto stretto può essere questo abbraccio che già dalla scorsa primavera ha permesso a centinaia di madri fuggite dalla guerra con i loro figli di non smettere di sperare in un futuro. Così era nato il Summer Camp di Villa Fassini dedicato a mamme e bimbi: 24 mila metri quadri di verde con intrattenimento, sport e giochi per piccoli dai 4 ai 14 anni e il contributo attivo di diverse istituzioni, a partire dal Comune di Roma, il ministero degli Affari esteri, il Dipartimento della protezione civile, l'Ambasciata Ucraina in Italia. Durante le settimane del camp, da giugno a settembre, sono state accolte 1.200 persone e tante le attività sportive garantite anche grazie agli istruttori di Sport Senza Frontiere. Dal golf al judo, dal football americano alla pallavolo, e poi il supporto psicologico, il personale medico-infermieristico madrelingua, i mediatori culturali, gli educatori e tutor oltre ai dipendenti di Atlantia che, grazie a un accordo unico in Italia, siglato tra l'azienda e i sindacati, possono prestare fino a 10 giorni di attività di volontariato retribuiti. E ancora i corsi di italiano per le mamme e per i bambini, l'inserimento a scuola, la rete di assistenza alloggiativa garantita dalla protezione civile. Tutto questo va avanti anche nei prossimi mesi con la speranza di non incontrarsi più il prossimo Natale ma solo perché questo vorrà dire che la guerra è finita e queste donne con i loro figli sono finalmente tornate a casa.


Tante le storie e le emozioni che si sono rincorse in questi mesi e l'altra sera in una festa di colori e anche musica con doni per i più piccoli messi a disposizione dai dipendenti di Atlantia. «Noi teniamo molto a questa iniziativa - ha aggiunto Massolo - perché riteniamo che quello che sta accadendo in Ucraina è qualcosa di esecrabile, speravamo di non dover assistere più a fatti di questo genere. Dobbiamo mostrare in maniera tangibile la solidarietà, dobbiamo mostrare in maniera tangibile la presenza. Queste sono delle piccole cose però sono delle cose significative e quando sono accompagnate da un moto spontaneo di sentimento delle persone, sono ancora più importanti e il sorriso di questi bambini e di queste mamme è il premio più grande».

«Grati all'Italia»


Nella festa di Natale è arrivato anche il messaggio dell'ambasciatore ucraino in Italia, Yaroslav Melnyk: «La gioia e la sincerità dalle emozioni dell'essere stati a Villa Fassini è semplicemente impossibile da descrivere a parole. Sono infinitamente grato ai nostri amici di Atlantia, delle istituzioni italiane e delle Ong per la loro assistenza». Ora lo sport «che è uno straordinario strumento di accoglienza e di integrazione», ha tenuto a ribadire il presidente di Sport Senza Frontiere Tappa, andrà avanti con nuovi corsi e poi ancora le lezioni di italiano, il supporto di psicologi e mediatori nonché il progetto di integrazione allargato che porterà tanti bimbi ucraini a vivere con i figli dei dipendenti di Atlantia. Si va avanti insieme, si cresce insieme. Un messaggio è arrivato anche dall'assessore alle politiche sociali di Roma Capitale, Barbara Funari: «In molti casi si sono instaurati dei legami molto forti che, di sicuro, non si perderanno ma continueranno a mantenersi vivi anche quando la situazione potrà finalmente tornare alla normalità».

di Camilla Mozzetti - video Caprioli / Ag.Toiati