Gianrico Carofiglio torna in libreria con Rancore: «Un sentimento dei nostri giorni». E svela il potere della gentilezza

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Gianrico Carofiglio, autore barese di saggi e romanzi, torna in libreria con “Rancore” (Einaudi Stile Libero). Protagonista è di nuovo Penelope Spada, ex magistrata come il suo creatore – alle prese con un’indagine che la porta a fare i conti anche con una vicenda drammatica del suo passato. Lo scrittore, che abbiamo incontrato al teatro Carcano di Milano lunedì 11 aprile prima del suo monologo sold out “Il potere della gentilezza”, ci ha svelato come, nonostante il titolo, il romanzo non sia «per niente cupo» e perché il rancore sia un sentimento che caratterizza i tempi di oggi, in cui la società è sempre più segnata da disuguaglianze.

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«C’è un senso d’ingiustizia diffusa che produce una rabbia indistinta, un rancore che cerca un bersaglio e poi lo trova nei capri espiatori indicati dalle propagande populiste», ha spiegato Carofiglio, aggiungendo che secondo lui «il compito della politica di buona qualità è cogliere questo disagio sociale e trasformarlo in energia per cambiare la società». Magari utilizzando lo strumento della gentilezza, non intesa come cortesia o garbo, ma come la capacità di «affrontare un conflitto non opponendo forza a forza, ma cercando di utilizzare l’aggressione fisica o verbale dell’avversario per disinnescare il conflitto, senza ricorrere alla violenza, praticando un atto di grande coraggio», ha concluso l'ex magistrato che a maggio esordirà alla conduzione televisiva con "Dilemmi", nuova trasmissione in onda su Rai Tre. (Servizio di Caterina Chiara Carpanè)