I DUE FIUMI
Arrivare a Lione, invece, trasmette la sensazione di essere approdati in una città vera, con una storia sua — e con importantissime vestigia romane — con un profilo culturale, con un piglio urbanistico del tutto originale e, sì, con una sua grandeur. Così, il turista all’inizio è portato a continui confronti parigini: il ruolo dei fiumi — qui sono addirittura due, la Saône e il Rodano — una grande chiesa bianca su un colle — là Montmartre, qui la Fourvière — grandi piazze — qui Bellecour, là Concorde. Ma poi l’incantesimo finisce e ci si ritrova come è giusto a Lione e stop.
Proprio dalla grande piazza Bellecour (comodo il parcheggio sotterraneo) conviene iniziare la visita, magari facendosi condurre da una delle ottime guide in italiano di Only-Lyon (www.lyon-france.com). Si attraversa il pont Bonaparte, si tralascia per ora il Vieux Lyon e, muniti della LyonCity Card (31 euro per 2 giorni: tutti i trasporti pubblici + ingresso nei principali musei, sconti sul bike sharing) si sale sulla storica funicolare e si sbuca sulla piazza della basilica della Fourvière. La peste e i prussiani sono i due flagelli che motivarono altrettanti voti dei lionesi alla Vergine. Né l’una né gli altri raggiunsero la città: di qui una vera e propria agorà votiva della fede che culmina in questa basilica ottocentesca. Si ammira il panorama della città con la particolarissima penisola tra i due fiumi, si scende a visitare il complesso dei teatri romani (qui si svolgono le Nuits de Fourvière, vedi www.nuitsdefourviere.com), poi con un altro tratto di funicolare in discesa eccoci di fronte all’altro monumento religioso della città, la cattedrale gotica di san Giovanni.
IL VIEUX LYON
Qui inizia il tour del Vieux Lyon, la parte rinascimentale della città, sulla riva occidentale della Saône. E qui si capisce il segreto di Lione. Lasciamo parlare l’Unesco che ha iscritto sin dal 1998 ben 500 ettari dell’agglomerato urbano nel Patrimonio dell’Umanità: «Lione, esempio eminente di insediamento umano, rappresenta una testimonianza eccezionale della continuità dell’installazione urbana lungo più di due millenni». La parola chiave è continuità. Infatti, lo sviluppo urbano, anziché svolgersi per strati successivi di distruzioni e edificazioni sovrapposte, si è articolato srotolandosi come una coperta da ovest a est, anche grazie alla topografia. Ed è dal Vieux Lyon che si colgono i tre epocali passaggi: romana e medievale sulla Fourvière, rinascimentale in questo quartiere, e dal ‘700 al ‘900 nella penisola, attuale centro della città.
Un giorno, lo avrete capito, non basta per Lione. Nella città vecchia ci sono da vedere alcuni palazzi significativi dell’architettura cinquecentesca e poi c’è da divertirsi a indovinare i traboules, passaggi nascosti tra una viuzza e l’altra. Poi si deve riattraversare la Saône e dedicare molto tempo alla Presqu’Ile, la Penisola. Qui gli echi parigini sono davvero fortissimi, nell’allure delle strade, nel ritmo dei lungofiume, nell’animazione. Ci sono anche un’Opera e un piccolo Louvre: il Musée des Beaux Arts con una collezione figurativa importante. Ma avevamo promesso di dimenticare Parigi e quindi ecco qualcosa di davvero esclusivo: il Musée des Tissus et des Arts Décoratifs, con la più grande collezione tessile al mondo, il quartiere della seta alla Croix Rousse e il Musée Lumière, bell’omaggio ai Fratelli fondatori del Cinema, nati a Lione.
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