La magia dello Yucatan: piramidi Maya e natura da sogno

Le piramidi Maya di Tulum
di Luisa Mosello
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Domenica 13 Marzo 2016, 12:53 - Ultimo aggiornamento: 15 Marzo, 12:41

Un angolo di universo impregnato di energia. Dove lo splendore della natura, il colore cristallino del mar dei Caraibi e la potenza evocativa dei tesori archeologici diventano tasselli di un mosaico da ammirare e insieme da comporre. Perché  la Riviera Maya, nello Yucatan, è un luogo magico da sentire, provare sulla propria pelle di viaggiatori a caccia di emozioni. Qui il Messico, visitato pochi giorni fa da Papa Francesco, diventa uno scrigno di suggestioni da spalancare senza fretta e con tanta voglia di immergersi in un’atmosfera fatta di tradizioni millenarie e di meraviglie naturali. Da scoprire proprio in primavera, magari per le vacanze pasquali, il periodo ideale per organizzare un viaggio in questa fetta di America che durante l’estate ha un clima un po’ difficile da sopportare per l’alto grado di umidità.


Si atterra all’aeroporto di Cancun dopo 12 ore di volo dall’Italia, da Roma o da Milano. Prima tappa Playa del Carmen per alloggiare in uno dei tanti resort che si affacciano sulla spiaggia bianchissima e il mare turchese, orlato dalle onde bianche del Gran Arrecife Maya, la seconda barriera corallina più importante del mondo. Da qui si può partire alla scoperta dell’antichissima civiltà
maya per immergersi nell’atmosfera fuori dal tempo che si respira nelle aree archeologiche più misteriose.
Come a Tulum, il forte maya costruito a picco sul mare: mozzafiato lo spettacolo delsole che nasce dalle acque (da qui il nome Zamà che vuol dire “albeggiare”).
Di grandissimo fascino il sito di Cobà, centro cerimoniale con i suoi templi nascosti nella vegetazione foltissima che si infiltra nelle antiche pietre della grande piramide di Nohuch Mul, 42 metri, la più alta dello Yucatan.

Fra Cancun e Tulum merita una visita il parco acquatico di Xel-Há, acquario naturale famoso per i suoi pesci tropicali: da fare assolutamente  un’immersione tra calette, lagune, grotte e cenotes, pozzi usati come cisterne di acqua collegati tra loro da fiumi sotterranei. O il parco di Xcaret, dove ogni anno a maggio si può assistere alla suggestiva cerimonia Travesía Sagrada Celebración de la Fertilidad con gli antichi riti propiziatori maya. Ma il vero paradiso per gli amanti della natura incontaminata è la riserva Biosfera di Sian Ka’an (“principio del cielo” in lingua maya), patrimonio mondiale dell’umanità, 1,5 milioni di acri fra la giungla tropicale, la savana e una laguna infinita che si smarrisce nel mare.
Il tutto condito da una dose abbondante di magnetismo che permea lo Yucatan e che difficilmente si dimentica una volta tornati a casa. Con la voglia di fare marcia indietro e continuare a sognare vite fra passato e futuro insieme ai Maya.

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