L'arcivescovo invita a portare l'attenzione sul tema dell'occupazione e sul concetto di lavoro sostenibile, l'unico punto sul quale occorre riflettere: «con la nota del capo del governo Conte, ha vinto l'economia su tutto il resto, ma i problemi sociali restano aperti e su essi dobbiamo restare intransigenti. Le soluzioni su Ilva e Tap metteranno in moto l'economia, ma le ricadute sociali vanno monitorate». Monsignor Santoro ricorda inoltre che «sia sull'Ilva che sulla Tap, l'attuale governo ha portato a termine ciò che era stato preparato dal governo precedente. Dopo le dure contestazioni in campagna elettorale, ora ci troviamo di fronte all'approvazione sostanziale di quei progetti, pur con alcune varianti migliorative».
Sul versante politico-economico Santoro si è lamentato perchè si parla sempre di grandi sfide ma i problemi restano gli stessi,« pur in un quadro politico profondamente cambiato: le questioni restano tutte aperte». Santoro cita «la povertà, la disoccupazione giovanile, il divario tra Nord e Sud, la precarietà del lavoro, la tutela dell'ambiente, la denatalità» e sottolinea in particolare «la fine di una crescita economica trainata soltanto dei consumi: servono seri investimenti e non bruciare risorse nel breve termine». In particolare, «tutte le proposte devono basarsi sulla centralità del lavoro e di un lavoro degno. Il sussidio può essere un aiuto iniziale, ma ciò che dà dignità è il lavoro non il reddito».
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