Frenata sulle riforme in Germania, il cardinale Hollerich: «non bisogna provocare choc nella Chiesa»

Frenata sulle riforme in Germania, il cardinale Hollerich: «non bisogna provocare choc nella Chiesa»
di Franca Giansoldati
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Venerdì 26 Agosto 2022, 19:37

Città del Vaticano – Per gran parte dei cattolici tedeschi sarà una specie di doccia scozzese. Le parole del cardinale Jean-Claude Hollerich, gesuita e arcivescovo di Lussemburgo - noto per le sue posizioni aperturiste - in occasione della conferenza stampa in Vaticano di presentazione della seconda tappa del processo sinodale, sembrano mettere un argine alle richieste che sono state inviate a Roma in questi anni dalla Chiesa in Germania: abolizione del celibato sacerdotale, sacerdozio femminile, elezione dei vescovi, benedizione alle coppie omosessuali, cambiamento del catechismo laddove tratta materie di natura morale. Il cardinale in questi giorni a Roma per prendere parte al Concistoro convocato da Papa Francesco per la creazione di nuovi cardinali ha ricordato che «il nostro compito non e' fare uno choc nella Chiesa ma e' ascoltare quello che dice il popolo di Dio». 

Il Sinodo, ha aggiunto il cardinale, «non e' un Parlamento dove si vota e la maggioranza decide quello che si fa». Poi rispondendo a una domanda sulla dottrina relativa alle omosessuali e alle persone Lgbt, ha ribadito che nella Chiesa le persone si dovrebbero «sentire a casa. Cio' che e' importante in questo processo non e' un cambio nella dottrina, ma l'ascolto di tutti, della loro sofferenza. Penso ai genitori, e alle persone in questione. Serve un cambio, non della dottrina, ma nel comportamento. Dovremmo essere una Chiesa dove tutti si possano sentire a casa. Non sono a favore di un cambio della dottrina. Sono a favore di una Chiesa dove tutti si sentano benvenuti». 

Cio', ha spiegato il cardinale, «non vuol dire che non ci possano essere discussioni o che non ci possano essere posizioni diverse.

Ma se chiudiamo le porte alle persone, noi le spingiamo alla sofferenza. E questa e' una cosa che non vogliamo».

Il cardinale Hollerich ha detto di volersi consultare con gli organismi ecclesiastici su quali desideri e cambiamenti potrebbero già essere attuati a livello locale. Ha anche elogiato il processo del Sinodo mondiale, dicendo: «Ci è stato dato un insieme di strumenti su come i cambiamenti nella Chiesa sono possibili».

Hollerich ha poi rifiutato di commentare la dichiarazione vaticana recentemente pubblicata che critica il processo di riforma del Cammino sinodale della Chiesa cattolica in Germania. Data la sua funzione di relatore generale del Sinodo mondiale, non sarebbe appropriato, ha detto. Ma ha aggiunto: «È positivo che le conclusioni del Cammino sinodale in Germania saranno portate al Sinodo mondiale».

La dichiarazione alla quale ha fatto riferimento è stata pubblicata a luglio e porta la firma dei Presidenti del Cammino Sinodale, Irme Stetter-Karp, Presidente del Comitato Centrale dei Cattolici Tedeschi (ZdK), e del vescovo Georg Bätzing, Presidente della Conferenza Episcopale Tedesca. In quel documento viene precisato che i documenti finora prodotti dal sinodo tedesco non hanno alcun effetto giuridico proprio. «Non ci stanchiamo mai di sottolineare che la Chiesa in Germania non seguirà un cammino tedesco speciale. Tuttavia, consideriamo nostro dovere affermare chiaramente dove riteniamo che siano necessari dei cambiamenti». 

Il mese scorso anche l'arcidiocesi di Lussemburgo ha presentato il suo contributo al Sinodo mondiale della Chiesa cattolica. Il documento di 16 pagine incorpora i feedback di circa 4.600 donne. Tra le richieste centrali il cambiamento della dottrina sull'omosessualità, l'apertura del matrimonio a tutte le persone, l'abolizione del celibato obbligatorio e l'offerta di reali opportunità per i laici di avere voce in capitolo, ad esempio nella nomina dei vescovi e nei ruoli di leadership.

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