Papa Francesco: «Dimissioni? Non adesso. Ma lascio la porta aperta»

Il pontefice al rientro dal Canada: «Sul mio destino deciderà il Signore»

Papa Francesco: «Dimissioni? Non adesso. Ma lascio la porta aperta»
di Franca Giansoldati
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Domenica 31 Luglio 2022, 01:23

DA BORDO DELL'AEREO PAPALE Il monolitico divieto sull’uso della pillola contraccettiva cristallizzato da Paolo VI nella enciclica Humanae Vitae nel 1968, potrebbe finire presto al centro di una revisione teologica. Lo spiraglio in questa direzione è avanzato ad alta quota. Papa Francesco ne ha, infatti, parlato tornando dal Canada mentre rispondeva ai giornalisti durante la consueta conferenza stampa in volo. In pratica ha lasciato intendere questa possibilità fermo restando che la Chiesa è abituata ad avanzare con un iter codificato attraverso lo studio e l’elaborazione teologica su temi di frontiera da sottoporre poi al vaglio della dottrina, naturalmente senza gabbie precostituite.

LA TRADIZIONE

«La tradizione è la radice per andare avanti nella Chiesa, la fede viva dei morti, mentre l’”indietrismo” è peccato, ed è la fede morta dei viventi». Francesco è di buon umore, si presenta con il bastone e poi si mette a sedere, rispondendo ad un fuoco di fila di domande. Francesco ha giocato con le parole e coniato persino un neologismo (l’indietrismo) per spiegare che i blocchi dei tradizionalisti e degli ultrà conservatori su temi scottanti come la pillola contraccettiva non fanno bene. «Una Chiesa che non sviluppa in senso ecclesiale il suo pensiero è una Chiesa che va indietro, e questo è il problema di oggi, di tanti che si dicono tradizionali.

No, no, non sono tradizionali, sono “indietristi”, vanno indietro, senza radici: sempre è stato fatto così, nel secolo scorso è stato fatto così. E l’“indietrismo” è un peccato perché non va avanti con la Chiesa». La dottrina sulla contraccezione, dunque, potrebbe mutare esattamente come è stato per la pena di morte o per la bomba atomica. «Gustav Mahler, diceva che la tradizione è la garanzia del futuro ma non è un pezzo da museo. Se tu concepisci la tradizione chiusa, allora non è la tradizione cristiana».

Di recente l’articolo di un gesuita e un libro della Libreria Editrice Vaticana spiegava che esistono «condizioni e circostanze pratiche che renderebbero possibile» per gli sposi ricorrere alla contraccezione al fine di pianificare i propri figli senza contraddire l’apertura alla vita. L’aspetto curioso è che sulla contraccezione Papa Francesco sembra aver cambiato idea visto che all’inizio del suo pontificato, sempre in aereo tornando da Manila a Roma chiariva che il rifiuto di Paolo VI a dare il via libera ai contraccettivi era stato a dir poco profetico.

Il viaggio in Canada - studiato con un programma più ridotto rispetto al passato - ha consentito a Papa Francesco di immaginare presto altre trasferte, tra cui Kiev («desidero andare ad agosto ma si vedrà») così come in Kazakistan a settembre dove ci sarà anche il patriarca Kirill, il super sostenitore di Putin che ha benedetto la guerra contro gli ucraini. Francesco ha risposto vispo a tutte le domande con scioltezza. Solo sulla politica italiana si è quasi bloccato, spiegando di non volere entrare in quel terreno. Si è limitato così a fare un appello a tutti i partiti in campagna elettorale: «Mi raccomando: responsabilità civica». Sulla caduta di Mario Draghi: «Nessuno può dire che il presidente Draghi non fosse un uomo di alta qualità internazionale. È stato presidente della Bce. Ha fatto una buona carriera. Io ho fatto una domanda soltanto a uno dei miei collaboratori: dimmi, quanti governi ha avuto l’Italia in questo secolo? Lui mi ha detto 20. Questa è la mia risposta».

 

L’IPOTESI

Nella carrellata di domande non sono mancate quelle sulle sue dimissioni che il Papa ha allontanato subito come ipotesi immediata, lasciando aperta la porta se le sue condizioni fisiche dovessero rendergli questa opzione obbligatoria in futuro. «La porta è aperta, è una opzione normale, ma fino ad oggi non ho bussato a questa porta, non ho detto andrà in questa stanza, non ho sentito di pensare a questa possibilità. Ma questo non vuol dire che dopodomani non cominci a pensare, no? Deciderà il Signore. Ma in questo momento sinceramente no. Anche questo viaggio è stato un po’ il test».

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