Papa Francesco: «Vanno benedette le persone, non le associazioni Lgbt». Il messaggio ai preti romani

L'esempio di Bergoglio: «Quando benediciamo un imprenditore non ci chiediamo se ha rubato»

Papa Francesco: «Vanno benedette le persone, non le associazioni Lgbt». Il messaggio ai preti romani
di Franca Giansoldati
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Sabato 13 Gennaio 2024, 13:33 - Ultimo aggiornamento: 17:35

Papa Francesco dopo settimane di feroci polemiche e tanto caos ha provato a chiarire che le benedizioni si devono dare ai singoli omosessuali e non alle loro relazioni. Il provvedimento sulle benedizioni delle coppie gay riguarda, infatti, «le persone, non le organizzazioni. Se viene per esempio l'associazione Lgbt no, le persone invece sempre». Stamattina il Papa all'incontro a porte chiuse con il clero romano, secondo quanto riferito da fonti presenti, non ha esitato a rispondere alle domande e a tanti dubbi. Ha anche spiegato perché in Africa il provvedimento non sarà adottato: «La cultura non lo accetta». Il riferimento fatto era alla opposizione in blocco dei cardinali e vescovi africani che hanno respinto al mittente il documento papale spiegando che non lo applicheranno mai. 

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Il documento della discordia firmato dal neo Prefetto del Dicastero della Fede previo placet papale sarebbe stato pensato per non discriminare le unioni gay introducendo una benedizione non rituale velocissima, di massimo 15 secondi, agli omosessuali che lo richiedono.

Persino nella basilica di San Pietro sono ammessi. «Noi benediciamo le persone, non il peccato», «forse vengono come coppie o come persone». E poi Bergoglio ha fatto anche un esempio: «Quando benediciamo un imprenditore non ci chiediamo se ha rubato».

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Papa Francesco è poi intervenuto anche nel dibattito teologico. Per alcuni cardinali il provvedimento pubblicato lo scorso 18 dicembre che ha necessitato di un ulteriore  intervento vista la bufera che ha suscitato ovunque sarebbe una eresia poiché va a legittimare una unione relazionale basata su rapporti “contro natura” che non sono ammessi dal magistero. Tesi naturalmente smontate dal cardinale Fernandez e, stamattina, anche dal Pontefice.

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Le divisioni all'interno della Chiesa che il documento ha causato sono spine nel fianco. «Ci sono conflitti ma non dobbiamo perdere la capacità di stupirci vedendo l'opera di Dio», ha detto il Pontefice. Per il Papa le tensioni interne alla Chiesa devono essere «gestite» e non «nascoste». Però ha fatto presente che «le rigidità non sono buone», «abbiamo perso il senso ecclesiale»; ma «sono gli ultras che non si inseriscono nell'armonia» che lo Spirito crea nella Chiesa. Intanto la frattura tra progressisti e conservatori si va ad allargare ogni giorno di più.

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