Monsignor Georg Gaenswein, ora orfano di Benedetto XVI del quale si è preso cura per anni, guarda al suo futuro e sa che difficilmente potrà tornare in Curia. È Prefetto della Casa Pontificia ma nel 2020 è stato congedato da Papa Francesco, pur mantenendo la sua carica. In un libro, che uscirà la prossima settimana, rivela il retroscena e si autodefinisce un «prefetto dimezzato», prendendo l'immagine, come lui dice, dal titolo del libro di Calvino.
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«Restai scioccato e senza parole», dice raccontando il momento in cui Francesco lo ha allontanato.
«Nessuna polemica»
Dice di riferirlo «senza alcuna polemica» ma per spiegare che non era corretto, soprattutto i primi tempi, contrapporre Papa Francesco e Papa Benedetto, per la diversa scelta dell'abitazione. E in fondo il Palazzo Apostolico ha comunque spese di manutenzione: «Per evitare il deterioramento delle stanze e delle suppellettili deve comunque venire tuttora curato, dunque in gioco non c'è per nulla la questione del risparmio economico , quanto appunto quella della psicologia personale». Era stato lo stesso Francesco a dire scherzando con un gruppo di Gesuiti di non volere vivere nel Palazzo apostolico «per motivi psichiatrici». Gaenswein racconta anche che aveva cercato di dire a Francesco che i fedeli cercavano la luce dell'appartamento del Papa quando passavano a San Pietro. «Però ebbi l'impressione che le migliaia di chilometri di distanza da Roma non lo avevano reso partecipe di tale sensibilità».
Il rapporto tra Francesco e Benedetto
Parla anche del rapporto tra Francesco e Benedetto, affettuoso, con scambi di vino e dulce de leche, da parte del Papa argentino, con il limoncello fatto dalle memores e i dolci tirolesi, da parte di Ratzinger. «Credo che il futuro di monsignor Georg Gaenswein dipenda innanzitutto da lui e poi naturalmente dalle persone che sono deputate a queste scelte nella Curia vaticana», ha commentato il presidente della Conferenza episcopale tedesca, monsignor Georg Baetzing. È evidente a tutti infatti che difficilmente tornerà ad essere Prefetto a pieno titolo ma, anche se Baetzing non lo dice, Gaenswein non ha grandi 'fan' nell'episcopato tedesco. Si parla dunque di un futuro come diplomatico, in America Latina o Asia. Ma il rischio è che il tutto non si limiti al caso di un singolo ma che sia il grimaldello per rinfocolare le divisioni nella Chiesa tra i 'bergoglianì e quelli che vedevano in Ratzinger il loro punto di riferimento. E ora che Benedetto non c'è più non è escluso che si riorganizzino per trovare un nuovo leader, anche per giocare un ruolo in un futuro conclave.