Il Patriarca Kirill loda Papa Francesco per non avere condannato l'aggressione russa

Il Patriarca Kirill loda Papa Francesco per non avere condannato l'aggressione russa: «posizione saggia»
di Franca Giansoldati
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Venerdì 4 Marzo 2022, 19:00 - Ultimo aggiornamento: 6 Marzo, 18:28

Città del Vaticano – Il Patriarca di Mosca, Kirill (che nei giorni scorsi aveva sostenuto la guerra in Ucraina, causando una ulteriore lacerazione nel mondo ortodosso) ha lodato la posizione «moderata e saggia» di Papa Francesco sul conflitto in corso, definendola equilibrata, e facendo evidente riferimento al fatto che finora dal Papa non sono mai arrivate parole di condanna alla Russia , parole mai menzionate da Bergoglio nei suoi appelli alla pace.

Egli ha, infatti, evitato di fare riferimento alla Russia all'udienza generale di mercoledì e all'Angelus di domenica scorsa, e persino a ridosso della visita all'ambasciatore russo presso il Vaticano, nella sede diplomatica di via della Conciliazione. Si era trattato di un gesto fuori dal protocollo, inusuale e altamente simbolico, intrapreso per manifestare la preoccupazione e, al tempo stesso, a offrirsi come facilitatore pur di arrivare ad un cessate il fuoco e al tavolo dei negoziati. Nel frattempo, però, i morti sono aumentati, i bombardamenti intensificati e si è rischiato l'incidente nucleare. Naturalmente per bilanciare la azione diplomatica verso i russi, sabato scorso Papa Bergoglio ha avuto un lungo colloquio telefonico con il Presidente ucraino.

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Il Patriarca oggi, con un comunicato, ha elogiato l'incedere cauto di Papa Francesco. «La posizione moderata e saggia della Santa Sede su molti temi di attualità internazionale, corrisponde alla posizione della Chiesa ortodossa russa. È molto importante che le Chiese cristiane, compresa la nostra, non diventino, volontariamente o involontariamente, a volte senza la minima intenzione, attori delle complesse e contraddittorie tendenze dell'attualità», ha sottolineato il patriarca di Mosca. «Ci sforziamo di rimanere artigiani di pace, soprattutto di fronte ai conflitti in corso, ha affermato. La Chiesa non può partecipare ai conflitti, può essere solo una forza di pace». Kirill intanto ha incontrato il nunzio apostolico a Mosca, monsignor Giovanni d'Aniello, ricevuto al Patriarcato, al quale ha ricordato che Papa Francesco «porta un importante contributo all'instaurazione della pace e della giustizia tra gli uomini». 

Di fatto a oggi manca ancora dal Vaticano una condanna esplicita all'aggressione russa. Le contorsioni diplomatiche di Papa Francesco e il suo silenzio sulla condanna a Putin – che continua a far bombardare anche edifici civili – stanno suscitando perplessità, soprattutto tra gli ucraini e i polacchi. Questi ultimi, attraverso l'arcivescovo di Varsavia e presidente della conferenza episcopale Nyc, hanno rivolto una lettera durissima al Patriarca Kirill chiedendogli, in nome della medesima fede cristiana, di «fare appello ai soldati russi a non prendere parte a questa guerra ingiusta, a rifiutarsi di eseguire gli ordini che, come abbiamo già visto, portano a molti crimini di guerra. Rifiutarsi di eseguire gli ordini in una tale situazione è un obbligo morale». 

«Perciò ti chiedo, fratello, di fare appello a Vladimir Putin affinché (…) ci sia il ritiro delle truppe russe dallo stato sovrano che è l'Ucraina. Nessuna ragione, nessuna logica potrà mai giustificare la decisione di lanciare un'invasione militare di un paese indipendente, bombardando zone residenziali, scuole o asili» si legge nella lettera dei vescovi cattolici.

Nel frattempo anche l'ambasciatore polacco in Vaticano, Janusz Kotanski ha scritto una lettera di fuoco a tutti i mass media italiani per denunciare il «vergognoso» silenzio del quotidiano dei vescovi, Avvenire che, a detta del diplomatico, sta continuando a insultare il suo Paese con l'accusa di razzismo. «Avvenire continua ostinatamente a falsificare la realtà» nel non rilevare che 700 mila profughi ucraini sono stati ospitati dai polacchi.

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