Gay, i vescovi europei evitano di spaccarsi e rimandano tutto al Sinodo mondiale di ottobre

Gay, i vescovi europei evitano di spaccarsi e rimandano tutto al Sinodo mondiale di ottobre
di Franca Giansoldati
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Venerdì 10 Febbraio 2023, 18:01

Città del Vaticano - Il risultato più evidente della bozza del primo documento dei vescovi europei elaborato in preparazione del Sinodo mondiale che si terrà a Roma ad ottobre è di aver scansato lacerazioni e strappi. Considerando l'aria che da tempo tira tra vescovi ultra progressisti che si aspettano l'incipit su riforme importanti come l'apertura verso le coppie gay, il mondo Lgbt o il sacerdozio femminile, e i drappelli di conservatori rigidi e decisi a non modificare nemmeno una virgola, il testo preparato in questi giorni  a Praga non è sembrato una cosa da poco. Tanto che il moderatore, il cardinale Jean-Claude Hollerich, ha invitato a vedere il bicchiere mezzo pieno. Forse in futuro passerà persino anche il diritto di voto per laici, uomini e donne. «Alcuni laici posso immaginare che avranno questo diritto». Di fatto in questi giorni a Praga si è conclusa la prima tappa europea di un percorso assai accidentato e pieno di ostacoli. Non sono mancate discussioni accese e punti di vista diversi ma il metodo democristiano adottato dal cardinale Hollerich sembra avere funzionato. 

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Alla agenzia tedesca KNA  Hollerich ha fatto sapere che «le cose avrebbero potuto essere molto più accese.

Questo vale sia per ciò che hanno detto i delegati tedeschi, sia per ciò che hanno detto gli altri. Certo, ci sono state differenze culturali, ma è qualcosa che possiamo sopportare». Il riferimento è ai compromessi che sono stati raggiunti nella redazione del documento. Molte questioni, invece, state fatte slittare al futuro. Per esempio la grande incognita della diversità di genere che sarà affrontata ad ottobre. Quella è la sfida maggiore che attende Papa Francesco. 

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Il presidente della conferenza episcopale tedesca ha fatto sapere che si attende tanto: «Abbiamo bisogno di nuovi modi, soprattutto in Europa occidentale, per dare a tutte le persone un posto pieno nella Chiesa, indipendentemente dalla loro identità e dal loro orientamento, se come fedeli vivono la loro vita in modo fedele e responsabile». I vescovi che hanno partecipato alla tappa sinodale europea rappresentavano 39 paesi. «Praga è stata faticosa e Roma lo sarà ancora di più. Il Papa ci sta invitando a una vera e propria avventura con il Sinodo mondiale; qualcosa di simile non è mai accaduto prima. Il livello di impegno sarà alto, ci saranno delusioni e vedremo ancora più chiaramente che stiamo viaggiando a velocità molto diverse».

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