Vertenza Sangemini: quattro ore di sciopero
nazionale per reclamare un futuro lavorativo

Vertenza Sangemini: quattro ore di sciopero nazionale per reclamare un futuro lavorativo
di Aurora Provantini
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Giovedì 8 Ottobre 2020, 15:43 - Ultimo aggiornamento: 22:09

SAN GEMINI Quattro ore di sciopero nazionale indetto per giovedì 15 ottobre da Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil, a sostegno dei lavoratori di Sangemini e Amerino e degli altri siti produttivi del Gruppo Acque Minerali d’Italia. «Per dare una maggiore visibilità alla difficile situazione che stanno vivendo, per ribadire la necessità di condividere un piano per il rilancio effettivo degli stabilimenti e per rivendicare il diritto ad un futuro certo per tutti i lavoratori e le lavoratrici coinvolti, per le loro famiglie. Il 6 ottobre, in videoconferenza, si è svolta la riunione organizzata dai Ministeri del Lavoro e dello Sviluppo Economico, con la dirigenza del Gruppo Ami, gli assessorati delle Regioni interessate insieme alle segreterie nazionali, territoriali e le Rsu di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil. «
Dopo mesi di silenzio assordante - dichiarano Rsu e sindacati -  le aspettative sulle risposte erano alte e, invece, l’azienda si è limitata a comunicare che la presentazione del piano concordatario, per ragioni tecniche, è stata posticipata alla metà di dicembre». Le organizzazioni sindacali hanno «evidenziato e condannato l’atteggiamento supponente di una dirigenza che, in una situazione così complessa come quella che stiamo vivendo ed in regime di concordato, si prende il lusso di non confrontarsi con il sindacato, con il quale, invece, dovrebbe condividere il piano per traguardare l’obiettivo comune di rilanciare il Gruppo Acque Minerali d’Italia». Fai, Flai e Uila hanno inoltre sottolineato la necessità di conoscere i risultati di mercato, sapere come sono andate le vendite e quali saranno gli investimenti che permetteranno di dare continuità a tutti i siti produttivi, ai lavoratori e alle lavoratrici coinvolte, così come annunciato dall’azienda.
 Hanno rappresentato le difficoltà dei lavoratori nella gestione del quotidiano nei singoli siti, che stanno vivendo una situazione precaria appesantita da una Cigo che penalizza il loro salario. Dopo aver fortemente denunciato la mancanza di relazioni industriali, la mancanza di una prospettiva futura per i lavoratori, nonché la mancanza di rispetto di ruoli e persone, anche su impulso dei Ministeri coinvolti, è stato fissato un incontro per il prossimo 2 novembre al Mise. All’ordine del giorno: l’illustrazione delle linee guida che porteranno alla definizione del piano concordatario e approfondimenti in merito alle questioni sollevate. Fai, Flai e Uila, nel ringraziare il lavoro fattivo dei Ministeri e delle Regioni, hanno ribadito loro la necessità di monitorare lo sviluppo della vertenza e di continuare in un lavoro sinergico che permetta di rilanciare i siti produttivi con i loro marchi storici. 

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