Massimo Pessina a Palazzo Donini:«Apriamo il confronto sul rilancio delle acque minerali». Ma i sindacati restano fuori

Massimo Pessina a Palazzo Donini:«Apriamo il confronto sul rilancio delle acque minerali». Ma i sindacati restano fuori
di Aurora Provantini
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Sabato 26 Marzo 2022, 07:41

SAN GEMINI - Il confronto tra le parti è iniziato. Massimo Pessina, presidente del Gruppo Ami, ha raggiunto Palazzo Donini mercoledì 23 marzo 2022, per illustrare l’andamento del piano concordatario alla governatrice Tesei, ai sindaci di San Gemini Luciano Clementella, di Acquasparta Giovanni Montani. Cosa che non capita così spesso. Perché Pessina ha sempre evitato incontri istituzionali. Ma dopo quel colpo da novanta, pardon da cinquanta milioni di euro versati da Clessidra capital credit, che insieme a Magnetar chiude l’acquisizione di Acque minerali d’Italia poco più di un mese fa, il clima è più disteso e Pessina si fa vedere più volentieri.  L’aumento di capitale, infatti, è avvenuto all’interno di un concordato in continuità omologato dal tribunale di Milano a gennaio 2022, a fronte della ristrutturazione di 120 milioni di euro di debiti. Dopo anni difficili. Di ricorsi agli ammortizzatori sociali. E di scioperi.

Ma adesso le cose sono cambiate.

Sono entrati i fondi e sono stati chiariti gli scenari. Massimo Pessina ha confermato  «l’impegno per il rilancio dei marchi di proprietà». «Il tutto nonostante l’indubbia situazione critica dovuta alla congiuntura economica attuale - fa notare il manager -  che ha notevolmente ridotto le marginalità». Durante l’incontro è stato sottolineato come stia proseguendo l’azione di efficientamento occupazionale e produttivo, portata avanti attraverso le modalità già concordate con le parti sociali. Parallelamente si è consolidato l’assetto proprietario e rafforzato il management.

Solo che nè sindacati nè Rsu di stabilimento sapevano dell'incontro: «Ricodiamo che il tavolo legittimato per risolvere la crisi del Gruppo Ami è quello che coinvolge anche noi». In una nota insinuano il dubbio ponendo una domanda: «Al presidente Pessina chiediamo quali sono i passi in avanti fatti, visto che dai dati sulle vendite presentati pochi giorni fa al tavolo sindacale dell'azienda risulta un leggero incremento rispetto al primo trimestre del 2021, ma con una bassissima incidenza del marchio Sangemini».

Soddisfatti, invece, i rappresentanti delle istituzioni: «Da più di un anno monitoriamo puntualmente questa situazione con ripetuti incontri – ha sottolineato la presidente Tesei – poiché riteniamo Ami una risorsa per il territorio umbro, con importanti ricadute economiche, occupazionali e sociali. Con la proprietà avremo una serie di futuri colloqui per ricevere puntuali aggiornamenti sull’andamento degli stabilimenti umbri».
«Un appuntamento con la titolarità dell’azienda – hanno affermato i sindaci dei due Comuni – estremamente positivo perché è stata confermata, anche nei fatti, la ferma volontà di perseguire gli obiettivi di produzione emersi nella precedente riunione. Le amministrazioni, nel rispetto dei propri ruoli, sono disponibili a garantire il supporto per proseguire nel virtuoso percorso intrapreso».

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