L'EVENTO
C'è anche una Terni dalla parte delle donne e una buona parte di questa Terni era al Caos, ieri pomeriggio, per ascoltare l'autrice ed attivista Carlotta Vagnoli in dialogo con Chiara Bertini. Tante le donne, soprattutto ragazze, che hanno assistito al primo appuntamento del Baravai - Festival dell'amore organizzato dalla cooperativa Le Macchine Celibi. Cartellone che proseguirà alle 18 di oggi al B Side con Maura Gancitano sul tema dell'ecosistema relazionale e alle ore 19 nello Studio 1 del Caos seguirà Pierluca Mariti alias @piuttosto_che, che porterà in scena uno spettacolo dal titolo "Amor ch'a nullo amato amar sottona".
Ieri pomeriggio Carlotta Vagnoli ha fatto registrare il tutto esaurito, segno che il tema della violenza di genere è molto sentito. «Abbiamo sicuramente conquistato dei diritti che però - ha detto - vanno ancora mantenuti a livello culturale. La donna rimane ancora quella che forse spesso era rappresentata negli anni 50.
E a riprova che la strada per l'emancipazione è ancora lunga, secondo il recentissimo sondaggio di Save the children il 65 per cento delle ragazze dichiara di aver subìto dal partner almeno un comportamento di controllo ed il 52 per cento degli adolescenti italiani in coppia dichiara di aver subìto, almeno una volta, comportamenti violenti. «Questo vuol dire solo una cosa: che dobbiamo agire a livello di prevenzione. La prevenzione si fa nei luoghi della cultura, nella scuola in primis e nelle famiglie. Dobbiamo iniziare a parlare senza tabù di quelli che sono i problemi della nostra società, di quello che vuol dire ancora violenza contro le donne e di come questa sia così subdola da arrivare in piccolissimi spaccati del nostro quotidiano. È impressionante vedere come anche le generazioni più giovani, che hanno accesso a internet dove la questione femminile è molto dibattuta, ancora abbiano radicate certe credenze».
Nella città di San Valentino Carlotta conclude «godetevi questa giornata meravigliosa, l'amore va riscritto in tutti i sensi più ampi e alti della nostra società e della nostra cultura. Quindi possiate avere un San Valentino di libertà e anche di amore».
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