«Signora suo figlio è nei guai, servono subito 2mila euro»: anziana salvata dalla badante

«Signora suo figlio è nei guai, servono subito 2mila euro»: anziana salvata dalla badante
di Michele Milletti
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Lunedì 4 Marzo 2024, 07:00

PERUGIA - «Buongiorno signora, suo figlio ha avuto un incidente ed è nei guai. Servono subito all’incirca duemila euro, perché ha l’assicurazione scaduta e va subito rinnovata altrimenti saranno problemi seri. Entro pochi minuti passo a ritirarli». Detta così sembra una palese truffa. Ma quando ti presenti come avvocato, chiami al numero di casa, fai l’esatto nome di battesimo del figlio e infarcisci tutto con qualche dettaglio familiare il tarlo della veridicità di ciò che stai dicendo si è inevitabilmente intrufolato nella testa e nel cuore di chi ti ascolta. Specie se sei una mamma, magari un po’ in là con gli anni, e tuo figlio non ce l’hai a portata di mano.

La signora Giovanna, nome di fantasia, qualche giorno fa sarebbe potuta diventare l’ennesima vittima di una delle tante truffe che girano e colpiscono soprattutto anziani soli. La donna, residente nella zona di Ponte Pattoli, ha fortunatamente trovato nella badante che vive con lei un aiuto determinante per sventare il tentativo di truffa ed evitare che venisse alleggerita dei risparmi o degli oggetti preziosi che si tengono in casa. La donna, infatti, dopo aver sentito l’anziana parlare al telefono ha avuto il sospetto che ci fosse qualcosa di strano ed ha fatto la cosa probabilmente più importante in questi casi: far capire al malintenzionato all’altro capo del filo che la vittima non è sola. 

Esattamente quello che succede. Basta un «signora, ora chiamiamo suo figlio e sentiamo che succede» che la comunicazione immediatamente si interrompe e la signora Giovanna resta con il telefono ormai muto in mano. Sorpresa, ma al contempo rassicurata di non essere caduta nel raggiro che era stato preparato per lei.
Una successiva verifica qualche istante dopo proprio con il figlio ha fugato ogni dubbio: nessun incidente, nessun guaio, l’uomo (quarantenne) era al lavoro come ogni giorno e appena possibile ha raggiunto la madre non solo per rassicurarla ma anche per aiutarla a denunciare alle forze dell’ordine l’accaduto.

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E scoprire anche di essere in compagnia. Solo negli ultimi quattro-cinque giorni infatti sono almeno cinque le persone non più giovanissime che hanno subito lo stesso tipo di tentativo di truffa e soltanto nella zona di via dei Filosofi. Anche in questo caso, a colpire maggiormente le persone che hanno subito questi tentativi è stata la conoscenza dei numeri di telefono di casa e anche il fatto di aver fornito precisi elementi come il nome o il luogo di lavoro di un familiare.

Segno che evidentemente nella maggior parte dei casi in queste situazioni c’è uno studio da parte dei truffatori prima di colpire le vittime individuate. Magari osservandole nelle loro quotidianità senza essere visti, oppure “analizzando” nomi e cognomi su campanelli e cassette della posta.

IL VADEMECUM 
Proprio per questo motivo, sempre più residenti si rivolgono alle forze dell’ordine per avere consigli e anche per organizzare incontri con i meno giovani dei quartieri per metterli in guardia sulle truffe in circolazione.
Proprio in via dei Filosofi, visto il proliferare di tentativi di truffe in questi ultimi periodi, l’associazione Filosofiamo si sta muovendo concretamente per mettere più persone possibile a conoscenza di questi tentativi di raggiro telefonico che si basano anche e soprattutto sulla tempestività nella richiesta di soldi da un lato e nel bussare a casa della vittima dall’altro.

A tal proposito, il sindacato di polizia Siulp ha preparato un vademecum per ricordare come agiscono i truffatori e come evitare di farsi raggirare. «Dopo aver studiato attentamente la casistica delle modalità con cui avvengono le truffe soprattutto telefoniche abbiamo verificato che si basano su tre presupposti che per comodità chiameremo le “tre S” - dice il segretario provinciale, Massimo Pici -. Soli: i soggetti destinatari della truffa vengono raggiunti sempre quando sono soli. Subito: l’esito finale del misfatto deve realizzarsi nel più breve tempo possibile e deve coinvolgere emotivamente il soggetto, vengono “inventati “ incidenti multe, presunti arresti a danno di figli, marito, nipoti o altri appartenenti alla famiglia. La possibilità di riflettere o verificare, vanificherebbe l’azione dei malfattori. Soldi: quasi sempre l’obiettivo dei ladri sono soldi contanti da reperire nell’immediato per scongiurare un “inesistente” problema grave a danno di un familiare».

È fondamentale ricordare, sottolineano dal Siulp, che «reperire i nomi di figli o dei parenti sul web e’ assolutamente facilissimo. Che non esiste nessuna attività legale, giudiziaria o amministrativa che può essere sanata con pagamento in contanti da fare nell’immediato».

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