Todi, la resa del benzinaio: «Margini azzerati, devo chiudere e licenziare»

La protesta del benzinaio del Collevalenza lungo la E45
di Luigi Foglietti
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Domenica 28 Agosto 2022, 08:43 - Ultimo aggiornamento: 08:45

TODI «Se prosegue questo trend dopo di me chiuderanno tanti altri distributori di benzina e gpl» afferma accorato Massimiliano Galletti gestore dell’area di servizio sita dopo la galleria di Collevalenza sulla corsia sud della E45, in zona Sobrano. «Sono costretto a chiudere causa mancato margine di guadagno dovuto a manovre di basso profilo commerciale messe in atto ora dalla società titolare del marchio che servo da 30 anni, con me che ho 53 anni vanno a casa altre 3 persone, tutte senza lavoro e prospettive». Poi Galletti spiega: «In questa triste realtà ovviamente mi sto facendo seguire da un avvocato con la speranza che la dura imposizione dell’azienda lasci margine alla trattativa, infatti la ditta utilizzando una serie di artifizi ha dimezzato la tariffa sindacale nazionale di 4 centesimi portandola quindi a 2, rendendo impossibile gestire un impianto con questi margini». «Fino a 3 o 4 anni fa – prosegue - riuscivo a sopravvivere vendendo accessori per camionisti e anche per automobilisti in quanto esistevano pochissime pompe bianche che invece oggi hanno invaso il territorio abbassando notevolmente le vendite dei carburanti, con dei prezzi carburanti notevolmente inferiori ai nostri». Massimiliano Galletti gestisce l’impianto dal 1992 all’epoca era privato e oggi, alla luce della triste prospettiva della obbligata chiusura rifà i conti ricordando gli investimenti fatti per mettere l’impianto nella possibilità di offrire attrattive per automobilisti in transito perché si fermassero da lui.

Infatti ha una clientela di affezionati che da 22 anni frequentano anche un piccolo bar per gestire il quale, dice: «Mi sveglio tutte le mattine alle 2 perché fino a 4 anni fa avevo sempre 3 bariste e un benzinaio, poi causa le pretese della ditta titolare è iniziato il calo dei ricavi tanto che oggi ho solo 2 bariste Aurora Badinelli e Romina Schiavoni e un benzinaio Graziano Mortaro tutti regolarmente stipendiati che da ora dovranno trovarsi un lavoro». Il problema spiega Galletti è che il meccanismo che porterà alla crisi tanti altri distributori, «Sta in una srl con capitale sociale inconsistente, con la quale bisogna trattare, creata ad arte per invogliare ad accettare condizioni particolarmente vessatorie che con la prospettiva delle revisione annuale, attribuendo però le stesse responsabilità che ho ora, senza pagare più nulla loro mi garantirebbero un margine da fame che salderebbero a fine anno dietro fattura. Così non si va avanti».

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