Terni, rispedito in Africa ma torna a Terni e perseguita una commessa: arrestato nigeriano con un lungo curriculum criminale

L'espulsione non era stata convalidata dal tribunale di Roma

Terni, rispedito in Africa ma torna a Terni e perseguita una commessa: arrestato nigeriano con un lungo curriculum criminale
di Nicoletta Gigli
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Sabato 11 Maggio 2024, 00:00

TERNI - E’ nigeriano, ha 36 anni e un lungo curriculum di reati messi a segno in città.

Venti giorni fa la polizia lo ha trasferito al centro di permanenza e rimpatrio di ponte Galeria per essere rispedito a casa sua ma il tribunale di Roma non ha convalidato l’espulsione e lui è tornato a Terni e ha continuato a perseguitare una commessa ternana di cui si era invaghito.

Ad arrestarlo stavolta sono stati i carabinieri della stazione di Collescipoli, intervenuti dopo l’ennesimo assalto alla vittima ternana che lo aveva denunciato per stalking.

Martedì pomeriggio è tornato nel supermercato dove la donna lavora.

Ha iniziato a minacciare i presenti e a urlare il nome della commessa pretendendo di vederla.

Nel negozio il 36enne lo conoscono tutti, perché per mesi le colleghe della vittima si sono trovate a combattere con l’uomo che non sentiva ragioni.

Sono state loro a dare l’allarme al numero unico delle emergenze. I carabinieri di Collescipoli, sul posto insieme ai colleghi del radiomobile di Terni, l’hanno bloccato e portato in caserma. Uscirà con le manette per essere trasferito in una cella del carcere di Sabbione.

«L’attività che ha portato l’arresto del 36enne - si legge nella nota del comando provinciale - è stata l’epilogo della precedente attività svolta dalla squadra mobile ternana, che da febbraio ha raccolto più denunce per atti persecutori da parte della vittima, che si sentiva braccata nel suo posto di lavoro».

Per lui era scattato anche l’allontanamento dai luoghi frequentati dalla vittima ma il provvedimento non è servito a frenare lo stalker per il quale è stato necessario il provvedimento più duro.

In sede di direttissima il giudice ha convalidato l’arresto e la misura cautelare in cella.

Il 26enne, che  a Terni è arrivato nel 2017, aveva un permesso da rifugiato politico ma nonostante sia stato preso in carico da parrocchie e associazioni ha collezionato una lunga serie di episodi violenti e persecutori.

Troppo pericoloso per restare ancora nella città dove nell’ultimo anno ha palpeggiato una donna, dato fastidio ad un gruppo di minorenni in un parco, tampinato due giovani commesse, spaccato le vetrate di una chiesa, lanciato sassi contro le finestre di abitazioni del centro, danneggiato auto in sosta. Una sfilza di reati compiuti sotto l’effetto dell’alcol per i quali il 36enne, prelevato dagli agenti dell’ufficio immigrazione della questura ternana, era stato trasferito al centro di permanenza e rimpatrio di Ponte Galeria. Invece è tornato in città, pronto a perseguitare una delle sue vittime.

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