Terni, niente risarcimento per le polveri di Prisciano e i residenti vogliono tornare a coltivare l'orto

Terni, niente risarcimento per le polveri di Prisciano e i residenti vogliono tornare a coltivare l'orto
di Nicoletta Gigli
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Venerdì 24 Febbraio 2023, 00:04

TERNI - «La causa per il risarcimento per i danni causati dalle polveri dell’acciaieria che hanno ricoperto per anni le nostre abitazioni e le pertinenze si è chiusa senza che ottenessimo un centesimo. Oggi chiediamo al comune che ci restituisca almeno la libertà di tornare a coltivare gli orti e ad allevare animali da cortile».

La richiesta arriva da 42 proprietari di immobili del quartiere di Prisciano.

Di fronte all’impossibilità di essere risarciti, ora rivendicano il diritto di tornare ad avere il pieno godimento delle proprietà in una zona in cui è ancora in vigore l’ordinanza del 9 maggio 2016. A firmarla fu l’allora sindaco, Leopoldo Di Girolamo che, sulla base delle analisi dell’Usl che su quei terreni indicavano la presenza di piombo in concentrazioni potenzialmente pericolose per la salute pubblica, impose il divieto di avere allevamenti, animali da cortile e orti a Prisciano. A rappresentare i 42 proprietari è l’avvocato Giuseppe Fazi, che il 6 marzo incontrerà l’assessore all’ambiente, Benedetta Salvati e i tecnici comunali per chiedere la revoca della vecchia ordinanza.

«Il giudizio dopo sette anni non è entrato in fase istruttoria perché il giudice ha rigettato la domanda - dice Giuseppe Fazi - sulla base dell’avvenuta prescrizione di quei danni che avevamo lamentato, introducendo un principio che era stato disconosciuto dalla precedente sentenza di vent’anni prima. Quello che rimane in danno dei proprietari è che non hanno avuto ristoro dei danni da immissioni polverose ma hanno ancora oggi una situazione, che si protrae, di divieto di uso di parti esterne per coltivare e allevare. Di questo divieto a oggi non ho avuto più comunicazioni ed ho chiesto all’assessore di darci indicazioni almeno in merito a quelli che sono ultimi accertamenti sulla presenza di inquinanti. Vogliamo capire cosa intende fare il Comune se si dovessero presentare ancora situazioni di inquinamento».

L’assessore all’ambiente, Benedetta Salvati, al momento non si sbilancia: «Ascolteremo le esigenze dei residenti - dice - fermo restando che l’obiettivo principale rimane sempre la tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini».

L’avvocato Fazi ritiene penalizzante il fatto che i suoi clienti, che all’esito di un processo infinito non sono riusciti a ottenere i ristori per le polveri che per anni hanno imbiancato Prisciano, non possano almeno coltivare pomodori e insalata. «Oggi la certezza è che i miei clienti hanno proprietà delle quali non hanno pieno godimento - dice - e lo dimostra l’ordinanza del sindaco del 2016, e ancora in vigore, sul divieto di avere allevamenti, animali da cortile e orti a Prisciano”.

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