«Terni non ha il mare e chi vuole investire non lo fa nel nostro territorio, invece chi non ha una casa approfitta del momento particolarmente favorevole per acquistarla» - replica Flamini. Mario Giangiuli, della storica agenzia in via don Bosco afferma che da circa un mese molte famiglie sono alla ricerca di una casa con giardino o di un appartamento con terrazzo. «Questa esperienza del lockdown ha traumatizzato un po' tutti dice Giangiuli e quei nuclei familiari di quattro persone che si sono trovati a vivere in due stanze per due mesi senza mai uscire, sono pronti ad investire in un immobile più grande, possibilmente con uno spazio all'esterno». Per Angelo De Angelis, dell'immobiliare De Angelis, «chi investe lo fa soprattutto nell'usato che ha raggiunto prezzi veramente bassi e diventa interessante dal punto di vista dell'affare. Perché se si acquista un appartamento a 40 mila euro e si affitta a 300 euro al mese, significa avere rendimenti attorno al 7 per cento. Per il resto le richieste sono di prime case, proprio in virtù del fatto che i tassi dei mutui sono al di sotto dell'1 per cento. Quindi si registrano sia richieste di acquisto di appartamenti a prezzi stracciati da poter affittare, che di prime case, ma con giardino». Maurizio Castellani dell'impresa Castellani e Gelosi fa un'analisi.
«Oggi le nuove costruzioni hanno dei costi che non si possono abbassare ulteriormente, perché con le regole sul risparmio energetico occorre dotare gli appartamenti di caldaie a condensazione, pannelli fotovoltaici e coibentazioni, tutte cose che vanno ad incidere sul costo dell'appartamento. Molti ternani - replica Castellani- col fatto che l'usato si trova a prezzi irrisori, cercano di tirare giù il prezzo del nuovo, ma sotto ai 1.700 euro al metro quadro è impossibile scendere. Per questa ragione si guarda al vecchio da ristrutturare. Chi non ha una prima casa approfitta dei mutui agevolati per acquistare immobili da privati che si trovano in difficoltà. Tutto questo, secondo Castellani «non ha niente a che vedere con una ripresa dell'edilizia». «Non essendoci richieste per il nuovo i cantieri tardano a partire. Per adesso c'è più una tendenza a fare l'affare della vita».
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