Terni, Liberati (5Stelle) torna all'attacco di Ast
«Situazione molto più grave di quello che emerge»

Terni, Liberati (5Stelle) torna all'attacco di Ast «Situazione molto più grave di quello che emerge»
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Mercoledì 12 Dicembre 2018, 13:09
TERNI Il capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle, Andrea Liberati interviene sulla situazione ambientale della Conca ternana e lo fa puntando il dito sulle “emissioni incontrollate di Thyssen” e su “alcune Istituzioni che, come al solito, minimizzano l’accaduto di domenica, soccorrendo l'amicone tedesco”. Liberati rimarca invece come “svariati video on line e altri in nostro possesso dimostrino l'esatto contrario. Temo che la Multinazionale – continua -, i suoi dirigenti tedeschi e locali, non si rendano conto di quel che rischiano sia amministrativamente che giudiziariamente. Non hanno forse capito che siamo dentro tempi nuovi. Che ci sono leggi da rispettare, a presidio della vita umana, fatti su cui non intendiamo transigere”. Per Liberati il problema delle  emissioni diffuse Thyssen resta “rilevantissimo non solo per Terni, ma tanto più considerando l'ampia diffusione delle polveri di metallo su larghi brani dell'Umbria meridionale. Le stesse emissioni convogliate nelle ciminiere contribuiscono a questo caos, perché sfuggono a controlli certi da parte pubblica: rispetto ai circa 130 camini della Thyssen, sono soltanto cinque quelli davvero sotto monitoraggio costante di Arpa, con esiti comunque molto insoddisfacenti, visto il grave inquinamento da metalli della Conca. Per tutti gli altri camini Thyssen, le Istituzioni accettano gli autocontrolli aziendali, giacché Arpa li esamina a campione. Arpa ha infatti una struttura tale che occorreranno decenni solo per esaminare tutti i 130 camini della sola Thyssen. Ci sono poi problemi significativi, e da diversi anni, sui postcombustori installati nei camini della Multinazionale. La risultante di un simile disordine deriva da un'ampia deregulation, indotta dall'assenza di rigore da parte della politica e delle autorità di controllo”.

Realtà inaccettabile. Per Liberati, “si tratta di una realtà inaccettabile e vergognosa che colpisce i lavoratori Thyssen anzitutto e, poi, i residenti di interi quartieri, da Prisciano-Borgo Bovio al centro storico di Terni.
Chiunque può constatare on line come, nell'agosto 2018, il tenore di cromo registrato a terra a Prisciano sia stato il più elevato degli ultimi cinque anni. Ma la cromatura e la nichelatura della città, con l'esposizione involontaria dei residenti a questi fenomeni, prosegue fortemente anche nel nucleo urbano più antico,  ben più inquinato di quel quartiere Le Grazie che, anni fa, pareva essere il misterioso epicentro dell'ammorbamento di Terni”. “Per questi motivi – scrive ancora il capogruppo pentastellato -, sin dal 2015 il M5S in Regione ha ripetutamente chiesto per la Thyssen una nuova Valutazione di Impatto Ambientale, ferma al 2005, ben prima che venisse scoperto il cromo esavalente sotto le discariche di Pentima e Valle. Abbiamo caldeggiato inoltre – ricorda -, con specifiche interrogazioni, l'adozione delle più severe misure previste dalla legge”. “Siamo dunque dinanzi a fatti sempre più gravi e traumatici – conclude Liberati - che smentiscono la vecchia politica e i suoi clientes: l'omertà di sempre è agli sgoccioli e la rottura della storia stavolta pare prossima anche per la Thyssen a Terni”.
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