Terni: «La bici è di nostro figlio»: i genitori denunciano il figlio tossicodipendente che ha fatto una rapina

Con un'accetta in mano ha portato via 500 euro da un negozio di Borgo Bovio

Terni: «La bici è di nostro figlio»: i genitori denunciano il figlio tossicodipendente che ha fatto una rapina
di Nicoletta Gigli
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Sabato 30 Dicembre 2023, 10:15

TERNI - «La bicicletta è di mio figlio. E’ lui che ha fatto la rapina, venitelo a prendere».

Al telefono con la polizia ci sono i genitori del 25enne ternano che mercoledì sera, con in mano un’accetta, ha portato via 500 euro in contanti dalla cassa del negozio Acqua & Sapone di Borgo Bovio.

La madre e il padre del giovane, da tempo finito nel tunnel della tossicodipendenza, riconoscono la bicicletta del figlio nelle immagini che sono state scattate dopo la rapina nel centro commerciale di via Donatori di Sangue e che vengono diffuse sulla stampa locale.

I genitori del 25enne ternano non ci pensano neppure un secondo. Dopo aver portato il figlio per tre volte in una comunità di recupero per tossicodipendenti scoprono dai giornali che il ragazzo è l’autore della rapina di mercoledì e sono loro a denunciarlo.

Prendono il telefono e chiamano la questura con la speranza di poter aiutare il figlio a liberarsi da un tunnel che pare senza uscita.

Giovedì i poliziotti della squadra mobile vanno a casa del giovane per arrestarlo. Dei soldi portati via dalla cassa del negozio però non c’è traccia, in quanto lui li ha spesi tutti per comprare alcol e droga.

Il 25enne, che ha rifiutato per ben tre volte di farsi curare in comunità, ora è rinchiuso in una cella del carcere di Sabbione.

La rapina va in scena mercoledì poco dopo le 19.

Nel negozio di borgo Bovio fa irruzione un ragazzo. Ha il volto coperto da un passamontagna e in mano ha un’accetta. Ha raggiunto il centro commerciale con la sua bicicletta, che parcheggia prima di entrare nel negozio e minacciare i dipendenti.

L’arma che ha in mano impone cautela in chi è presente. Lui annuncia la rapina e va dritto alla cassa, prende i contanti, poco meno di cinquecento euro, e poi cerca la fuga in sella alla bici.

Durante il tentativo di sparire nel nulla però cade a terra, decide di abbandonare la bicicletta e l’accetta e si dà alla fuga a piedi.

Sul posto in pochi minuti arrivano la squadra volante, la Mobile e la scientifica, che iniziano le indagini a caccia del giovane rapinatore solitario.

Vengono sentite le persone presenti, ancora sotto choc, e visionate le immagini delle telecamere presenti nell’area commerciale di via Donatori di Sangue.

Gli investigatori sequestrano la bici e l’accetta e le indagini coordinate dalla procura, che dopo qualche ora sono già a buon punto, hanno la svolta grazie alla telefonata dei genitori del 25enne alla polizia.

Quando la madre e il padre del ragazzo riconoscono la bici del figlio, chiamano in questura per denunciarlo.

Un gesto disperato il loro, una sorta di richiesta di aiuto per poter tirare fuori il ragazzo dal tunnel della droga.

Lui, che non ha precedenti, quella sera ha armato la mano per poter trovare in fretta i soldi che gli servivano per comprare gli stupefacenti e l'alcol. E li ha spesi tutti nel giro di qualche ora.

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