Terni, Casapound incappuccia i parcometri
«I ternani non sono un bancomat»

Terni, Casapound incappuccia i parcometri «I ternani non sono un bancomat»
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Domenica 20 Ottobre 2013, 17:13 - Ultimo aggiornamento: 17:14
TERNI Manichini appesi alle telecamere della Ztl, sagome di commercianti morti disegnate accanto ai negozi e ora i parcometri incappucciati. ​Proseguono le azioni di protesta di Casapound Terni contro Palazzo Spada. Questa volta l'associazione di estrema destra contesta la scelta presa dal Comune di realizzare 150 posti auto a pagamento nell'aree a ridosso del centro.



«Nonostante il periodo di forte crisi e il peggioramento delle condizioni del centro storico per le cause da noi più volte denunciate, il Comune di Terni, con l'ordinanza del 31 luglio n.110227, continua a vessare economicamente i suoi cittadini con l'introduzione di ulteriori 150 strisce blu, e con l'aumento del 10% della tariffa del posteggio». Lo afferma Piergiorgio Bonomi, responsabile di CasaPound Terni, in un comunicato che ha fatto seguito all'azione con la quale i militanti del movimento hanno incappucciato i parchimetri delle nuove aree a pagamento poste in via Lungonera Savoia, via Guglielmi, via delle Conce, via Barbarasa e Piazza Ridolfi.



«Vista la scelta impopolare e ostile nei confronti del tessuto economico del centro cittadino e delle fasce più deboli della popolazione - aggiunge Bonomi - il comune ha cercato di giustificarsi dicendosi obbligato a rispettare l'accordo 'Project Financing', preso dalla precedente amministrazione per la realizzazione del parcheggio adiacente alla nuova sede comunale, che però di fatto elude tutte le normative che invece prevedono un numero minimo di parcheggi gratuiti, ovvero con strisce bianche. Visti questi motivi, e vista la nostra posizione da sempre contro la politica delle chiacchiere, abbiamo deciso di agire, e lo abbiamo fatto ancora una volta nel modo più eclatante, incappucciando i parchimetri incriminati e rivendicando l'azione con un volantino con su scritto: il popolo non e' un bancomat».
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