La consegna del premio è stata anticipata dalla proiezione del film, da lui diretto e interpretato, dal titolo Il mio nome è Thomas: una storia on the road in cui l’attore e regista interpreta un uomo che, in sella alla sua moto e in procinto di attraversare il deserto di Almeria, incontra un’adolescente (Veronica Bitto, qui alla sua prima grande esperienza cinematografica) che sta raggiungendo la zia scrittrice in Spagna. Non senza allontanarsi e ritrovarsi più volte, il viaggio permetterà loro di conoscersi, comprendersi e ritrovarsi amici. Il film segna il ritorno di Terence al cinema dopo anni dedicati alla fiction televisiva, trae ispirazione dal libro di meditazione sulla fede “Lettere dal deserto” di Carlo Carretto e offre al pubblico l’opportunità di scoprire, o riscoprire, l’opera letteraria del religioso italiano.
“Ho conosciuto Carlo Carretto molti anni fa negli Usa attraverso mia moglie e me ne sono innamorato – dichiara Terence Hill dal palco del Politeama - Il mio rapporto con il cristianesimo è cambiato in maniera entusiastica e c’è una sequenza in particolare, nel film, che si ispira al suo libro. Da lui ho imparato la semplicità: me la sono portata appresso per sempre”.
“Questo film è molto importante perché ha saputo tratteggiare le due anime di uno stesso personaggio: Thomas è un cowboy , ma anche un eremita. E’ un film epico, che parla di religione in maniera anticonformista” dichiara il direttore artistico del Terni Film Festival Arnaldo Casali.
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