Terni, 15enne pestata da una bulla davanti alla scuola: «Senza l'aiuto dei ragazzi mia figlia sarebbe morta»

«Niente vendetta, solo la volontà di recuperare questa ragazza e fermare la violenza»

Terni, 15enne pestata da una bulla davanti alla scuola: «Senza l'aiuto dei ragazzi mia figlia sarebbe morta»
di Nicoletta Gigli
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Giovedì 18 Maggio 2023, 23:55

TERNI - «Mia figlia l’ha raccontata solo grazie a quei ragazzi che sono intervenuti e l’hanno salvata, ma se i comportamenti violenti non vengono corretti, la prossima volta qualcuno potrebbe piangere un figlio».

A parlare è la mamma della 15enne ternana che venerdì scorso è stata massacrata di calci e pugni alla fermata dell’autobus di fronte alla scuola da una ragazzina di 14 anni che l’ha accusata di averla filmata col telefonino per prenderla in giro.

La vittima dell’aggressione, che con il suo smartphone aveva ripreso la violenta grandinata del giorno prima all’uscita da scuola e aveva mostrato il video a un amico, è finita in ospedale con un trauma cranico e una prognosi di guarigione di tredici giorni.

E’ ancora in convalescenza, da una settimana non esce di casa, piange e ha il terrore di quelle scene di violenza che sono esplose per un nulla assoluto.

Sua mamma è appena uscita dallo studio legale che sta formalizzando la denuncia. E’ convinta che una violenza così folle, esplosa senza alcuna ragione, non possa finire nel dimenticatoio.

«La mia denuncia non ha l’obiettivo di punire la minorenne che ha aggredito e pestato mia figlia - dice - ma viene presentata per tentare di recuperare questa ragazza. Il tribunale dei minorenni non punisce ma si occupa del recupero di minori in difficoltà. Tutti pensano che denunciando si faccia del male a una ragazzina ma non è così. Non chiederemo un euro - insiste - il nostro scopo è aiutare lei perché non accada più. Non si può dare una seconda opportunità a chi colpisce con tale violenza e cattiveria. Se non l’avessero fermata sei studenti non voglio neppure pensare a come sarebbe potuta finire».

La vicenda su cui indagano i carabinieri,intervenuti dopo il pestaggio, va in scena venerdì mattina. Il giorno precedente la 15enne ha filmato la grandinata alla fermata del bus di fronte alla scuola e l’altra ragazzina viene a sapere che in quelle immagini si vede anche lei.

«Mi hai filmato, mi prendi in giro, dammi il telefono» le dice nel corridoio della scuola. La 15enne evita di discutere, si rende conto che l’altra è troppo agitata per chiarire la questione.

La violenza all’uscita da scuola alla fermata del bus, dove la vittima viene buttata a terra e riempita di calci e pugni in testa. A fermare la 14enne sono altri studenti: alcuni la bloccano non senza difficoltà, gli altri aiutano la vittima a rialzarsi e ad allontanarsi per raggiungere il pronto soccorso dell’ospedale. Quando arrivano i carabinieri la 14enne è già sparita.

«Non finirò mai di ringraziare quei ragazzi che hanno salvato mia figlia - ripete la mamma - senza di loro non so se l’avrei rivista viva. Anche la scuola ci è molto vicina. La dirigente e la referente di classe hanno chiamato anche ieri per ribadire che per qualsiasi cosa sono a disposizione».

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