Terni, 15enne massacrata di botte da una coetanea davanti alla scuola: "Mi hai ripreso col cellulare"

La mamma della vittima: "E' viva grazie a sei studenti che hanno fermato la violenza"

Terni, 15enne massacrata di botte da una coetanea davanti alla scuola: "Mi hai ripreso col cellulare"
di Nicoletta Gigli
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Martedì 16 Maggio 2023, 12:02

TERNI - E’ ternana, ha 15 anni ed è stata massacrata di botte alla fermata dell’autobus di fronte alla scuola da una coetanea che l’ha accusata di averla filmata col telefonino per prenderla in giro.

La vittima dell’aggressione, che in realtà con lo smartphone aveva ripreso la violenta grandinata all’uscita da scuola e aveva mostrato il video a un amico, è finita in ospedale con un trauma cranico e una prognosi di 13 giorni.

«Non finirò mai di ringraziare quei sei ragazzi che l’hanno aiutata, alcuni dei quali hanno bloccato la 14enne che non voleva mollarla. Se non fossero intervenuti loro non so come sarebbe potuta finire» racconta la mamma della minorenne riempita di pugni e calci.

La vicenda su cui indagano i carabinieri, intervenuti dopo il pestaggio, va in scena venerdì mattina.

Il giorno precedente la 15enne ha filmato la grandinata alla fermata del bus di fronte alla scuola e l’altra ragazzina viene a sapere che in quelle immagini si vede anche lei di spalle.

Decide di affrontarla durante l’ora di lezione e inizia a minacciarla: «Mi hai filmato, mi prendi in giro» le dice in modo non certo amichevole.

La 15enne le spiega che ha solo ripreso la violenta grandinata del giorno prima, la invita ad allontanarsi perché è troppo agitata e le dice che in quelle condizioni non ha alcuna intenzione di discutere con lei.

Suona la campanella della fine delle lezioni e le aule si svuotano, con gli studenti che raggiungono i genitori che li aspettano in auto o la fermata del bus.

E’ qui che la 14enne torna ad affrontarla. Pretende che le mostri le immagini sul telefonino e al suo rifiuto succede il finimondo. Di fronte agli occhi sconvolti di tanti ragazzi e ragazze la prende per i capelli e la butta a terra. Inizia a colpirla in testa con calci e pugni. A fermare la violenza sono altri studenti. In tre la bloccano non senza difficoltà mentre gli altri aiutano la 15enne, sotto choc e dolorante per le botte in testa, a rialzarsi e ad allontanarsi dal luogo dell’aggressione. Qualcuno chiama i carabinieri che arrivano sul posto in pochi minuti ma la 14enne è già sparita.

La vittima viene portata al pronto soccorso, dove i medici le prestano le prime cure. All’esito delle dimissioni dal “Santa Maria” per lei una prognosi di guarigione di 13 giorni per un trauma cranico.

La vicenda ha profondamente scosso i tanti studenti che affollavano la fermata del bus. Soprattutto perché la violenta aggressione, come sempre più spesso accade, è scattata per un nulla assoluto.

Quelle immagini della grandinata, nelle quali è finita tra gli altri studenti anche la 14enne, non hanno girato sui social o nelle chat private.

«Da quel giorno mia figlia non fa altro che piangere  - dice la mamma - ha preso tante botte, non vuole più uscire di casa, è terrorizzata».

Sulla vicenda indagano i carabinieri, che nelle prossime ore riceveranno la denuncia formale.

«Abbiamo parlato con la dirigente scolastica, una persona squisita e disponibile, che ha perfettamente capito la situazione.  Le  istituzioni devono muoversi e controllare cosa succede nelle scuole - dice la mamma della 15enne - e anche gli altri genitori di figli che hanno subito aggressioni analoghe devono denunciare perché solo così di può fermare la violenza. A noi è andata bene grazie a quei ragazzi che sono intervenuti. Senza di loro, da come si stava mettendo, ho rischiato di non rivedere più mia figlia».

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