Dopo aver formalmente conferito l’incarico al medico legale Laura Panata e al ginecologo Giovanni Pomili la Procura della Repubblica di Perugia impegnata nelle indagini sulla violenza sessuale di gruppo subìta nella piscina di Ponte San Giovanni da due giovani di 20 e 24 anni originarie delle Marche ha nominato un altro paio di consulenti per svolgere accertamenti sul Dna e sui telefonini sequestrati ai primi due indagati. Si tratta del tecnico informatico Andrea Tomassini e della genetista forense Eugenia Carnevali. Nel quesito è spiegato che la seconda dovrà svolgere un «accertamento tecnico consistente nell’analisi dei tamponi e dei reperti prelevati alla vittima, ai fini dell’estrazione e della comparazione del Dna». Per il momento l’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Giuseppe Petrazzini ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di due giovani - un ventenne nato a Perugia e residente a Magione, e un egiziano 23enne - ritenuti responsabili di aver violentato la ventenne di Fabriano (l’amica, più grande, ha denunciato di aver subìto palpeggiamenti) ma altre persone sono già state individuate dalla polizia mentre proseguono parallele le indagini della Procura per i minorenni diretta da Flaminio Monteleone. La giovane che ha denunciato lo stupro, visitata al pronto soccorso durante la notte tra il 17 e il 18 luglio, è uscita con un referto da cui, tra l0altro, emerge un graffio all'inguine.
Gli accertamenti sul Dna riguarderanno anche gli indumenti consegnati dalla ventenne che ha raccontato l’abuso alla polizia: i ricordi di quella drammatica serata in Umbria sono sembrati a tratti confusi a causa dell’alcol.