Spoleto, il tribunale cade a pezzi. L'allarme del presidente

Spoleto, il tribunale cade a pezzi. L'allarme del presidente
di Ilaria Bosi
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Lunedì 31 Gennaio 2022, 09:45

SPOLETO Infiltrazioni di acqua piovana, infissi da sostituire e altre criticità diffuse: per Palazzo di Giustizia è necessario programmare un profondo intervento di ristrutturazione, onde evitare conseguenze dannose e interruzioni dell’attività giudiziaria. È un vero e proprio grido d’allarme quello che arriva dal presidente del Tribunale Silvio Magrini Alunno, che in occasione dell’inaugurazione dell’Anno giudiziario è tornato a esprimere la sua preoccupazione per le condizioni in cui versa l’immobile di Corso Mazzini. Parlando di criticità, il presidente ha evidenziato «l’impellente necessità di interventi di ristrutturazione e manutenzione straordinaria dell’immobile, sede del Tribunale, un edificio storico del 1.600». Una questione a quanto pare nota, ma per la quale si attende ancora un intervento strutturale organico, che consenta di superare definitivamente il problema: «Nonostante le reiterate richieste al Ministero e al Provveditorato alle opere pubbliche – ha scritto ancora il presidente – nulla è stato fatto, stante l’urgenza di alcuni interventi e il pericolo dell’inagibilità di alcune parti del fabbricato, circostanza che imporrebbe la sospensione, quantomeno parziale, dell’attività giudiziaria». Entrando nello specifico, il dottor Magrini Alunno ha indicato come necessaria la realizzazione di «opere per eliminare le numerose infiltrazioni di acqua piovana e per la sostituzione degli infissi».

Il presidente ha quindi osservato che «solo ultimamente il Provveditorato ha programmato un intervento volto a eliminare le più gravi criticità dell’immobile, come la sistemazione del tetto e la riparazione di alcuni infissi». Appare però necessario fare una completa ricognizione della struttura per avere un quadro più preciso degli interventi da effettuare, in modo da cercare adeguate coperture finanziarie e programmare una serie di interventi che consentano di superare, una volta per tutte, le criticità. Una problematica passata più volte in secondo piano perché probabilmente superata dall’arcinota (ma mai risolta) questione della carenza degli organici, che pone gli uffici giudiziari di Spoleto in cima all’ipotetica classifica delle questioni snobbate. Il problema, va ricordato, non riguarda tanto una generica scopertura dell’organico (che comunque, a Spoleto, è superiore alla media nazionale) ma una questione più precisa: le tabelle, infatti, non sono mai state adeguate dopo la riforma delle circoscrizioni giudiziarie, che ha più che triplicato il bacino d’utenza del circondario di Spoleto. «Un vizio d’origine», come ha più volte ripetuto il presidente del Tribunale, cui nessuno sembra voler mettere mano. Con pesanti riflessi sulla funzionalità degli uffici e inevitabili conseguenze per utenti, personale e avvocatura.

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