Sanità, sicurezza, trasporti: le richieste dei centri sociali anziani al prossimo sindaco

Sanità, sicurezza, trasporti: le richieste dei centri sociali anziani al prossimo sindaco
di Monica Di Lecce
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Mercoledì 26 Aprile 2023, 08:46

Sanità, sicurezza, mobilità, una maggiore sensibilità e un coordinamento più costruttivo delle azioni da mettere in campo nelle politiche per la terza età in una città che invecchia velocemente. I centri sociali per anziani hanno idee ben precise su cosa chiedere al futuro sindaco di Terni. A prescindere dal nome e dalla colorazione politica del prossimo primo cittadino, puntano i riflettori su una sanità pubblica più rispondente alle esigenze di questa fascia della popolazione, un trasporto pubblico più efficiente, una maggiore attenzione per le periferie, una maggiore vicinanza ai centri sociali stessi. «Tutte questioni che richiedono un coordinamento costruttivo per mettere in campo le misure più idonee  – dice Lorenzo Gianfelice presidente dell’Ancescao Umbria sud – Dopo la pandemia non siamo tornati alla vita precedente. C’è stato un generale impoverimento e questa fascia della popolazione è diventata più fragile».

«Nelle scorse settimane abbiamo mandato una lettera a tutti i candidati sindaco a cui abbiamo chiesto i loro impegni rispetto a questioni che a noi stanno particolarmente a cuore – dice Paolo Fabri presidente del centro sociale Volta – quali l’ospedale e la sicurezza in primis. Qualche candidato è anche venuto a trovarci. Dal canto nostro vogliamo un nuovo ospedale cittadino interamente pubblico e non in project financing e la difesa delle professionalità e dell’alta specializzazione. Non è possibile che certe eccellenze, come per esempio la maxillo facciale nata a Terni, vengano “portate” altrove. Vanno affrontati i temi delle liste d'attesa e della mobilità per le prestazioni sanitarie, insostenibile per gli anziani».

Di sanità parla anche Lorenzo Gianfelice che richiama l’attenzione anche sul trasporto pubblico e sollecita un maggiore sostegno per i territori periferici.  «In questi anni i centri sociali hanno cercato di rispondere al meglio alle sollecitazioni – dice - ma dopo lo stop per la pandemia, parecchi non hanno riaperto e altri rischiano di chiudere».

Lo sa bene il centro sociale di Collescipoli che, per il caro bollette, ha dato la disdetta del contratto d’affitto dei locali che occupa e, a settembre, se non si trova un’altra soluzione, chiuderà i battenti definitivamente. «Riscontriamo poca sensibilità rispetto ai temi della terza età e dell’associazionismo – dice il presidente Giorgio Silvestri – La città è invecchiata e sta invecchiato parecchio ma pare che non interessi a nessuno. A parte qualche solito proclama in campagna elettorale, sei mesi dopo le elezioni ci si dimentica di tutto».

A rischiare di rimanere senza spazi di aggregazione per gli anziani non è solo Collescipoli, ma anche il cuore cittadino. «Il centro sociale Guglielmi – rivela Lorenzo Gianfelice, che è anche il suo presidente – da due anni è chiuso per inagibilità della sede. In questo periodo abbiamo fatto qualche iniziativa spot ma non basta. Abbiamo partecipato ora al nuovo bando comunale per la riassegnazione della sede, ma se anche riuscissimo a riavere quei locali, quell’immobile, come quello in via dell’Arringo, ha bisogno di lavori importanti. Il centro rischia quindi di restare chiuso ancora per qualche anno».

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