Sanità, pochi risparmi: ogni ospedale
fa acquisti per conto proprio

Sanità, pochi risparmi: ogni ospedale fa acquisti per conto proprio
di Federico Fabrizi
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Sabato 21 Marzo 2015, 06:23 - Ultimo aggiornamento: 16:36
PERUGIA - Il principio suona così: si fa la spesa una volta sola, tutti insieme, per risparmiare. Sì ma vallo a dire ad Asl e ospedali: tra siringhe, cerotti, pulizie, pranzi e cene se ne va mezzo miliardo l'anno. Ora c'è il Cras (Centrale di acquisto per la sanità): ma in 9 mesi ha

chiuso appena una decina di contratti e 4 sono proroghe.

Il lavoro del Cras è riportato nel sito della società Umbria Salute: tutto come previsto dalle norme sulla trasparenza. La società uscita “revisionata” lo scorso giugno dalla riforma delle partecipare della Regione deve anche «assicurare l'ottimizzazione delle risorse del servizio sanitario mediante razionalizzazione della spesa per forniture e servizi, rispetto ai principi di efficacia, efficienza ed economicità...». Tradotto in pratica: per tutto quel che riguarda la sanità, dovrebbe esserci qualcuno che fa acquisti per tutti gli ospedali e per tutte le Asl. Alla guida di Umbria Salute, la Regione ha sistemato un amministratore unico: Carlo Benedetti, dirigente preso “in casa” da Webred per risparmiare. Prima di lui, nello stesso ufficio, anche se con un nome diverso, c'era Vincenzo Panella. Manager passato attraverso la Asl di Terni con la nomina di “duro” per aver segato un bel po' di spese nei servizi sociosanitari. Ma in un anno il tosto Panella non riuscì ad acquistare praticamente nulla.



LA TABELLA Ora a scorrere la tabella delle attività svolte finora dal Cras si vede tutta la fatica del buon Benedetti per “togliere” appalti e forniture agli ospedali, che invece hanno intenzione di continuare a far shopping ciascuno per proprio conto. Nell'elenco di una sessantina di contratti - dai servizi di brokeraggio all'acquisto dei fili di sutura - ce ne sono 26 ancora “in fase di studio”.

Per nove forniture è stato solo predisposo il bando, ad esempio per i dispositivi usati nella dialisi, per le protesi oculistiche e per l'acquisto di aghi e siringhe. Per il resto, una buona sfilza di contratti attivati negli anni scorsi.



IL SISTEMA E pensare che tra le parole magiche della spending reveiw c'erano proprio queste: centralizzare, razionalizzare, accorpare. Ora c'è il Cras ma per ogni spesa c'è anche un'azienda che resta “capofila”. Eppure la pur virtuosa Umbria - Regione benchmark, punto di riferimento per la definizione della qualità dei servizi e l'appropriatezza nella determinazione dei costi - a fine 2013 aveva ricevuto una tiratina d'orecchie dal Consip, la società del Ministero dell'economia che si occupa di risparmi, perché insieme all'Abruzzo era l'unica a non avere la centrale unica degli acquisti della sanità. Sì ma vallo a spiegare ai direttori di ospedali e Asl.