San Nicolò a San Gemini: un libro racconta il restauro dell'abbazia

San Nicolò a San Gemini: un libro racconta il restauro dell'abbazia
di Aurora Provantini
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Giovedì 18 Maggio 2023, 16:58 - Ultimo aggiornamento: 18:50

SAN GEMINI - Medioevo tra due mondi. O meglio San Gemini tra due mondi: uno dei borghi più belli d’Italia che custodisce capolavori d’arte, espressione di valori economici, estetici e culturali del territorio, restaurati con la passione di un collezionista. Certo è che quando ci si trova di fronte ad opere tanto grandi come una chiesa o un portale, è più complicato conservarle nel tempo. Ma a San Gemini ci si è riusciti. E nel volume appena dato alle stampe, a cura di Francesco Gangemi, Bruno Toscano, Tanja Michalsky,  sono evidenziate le fasi che hanno portato agli interventi di restauro e le scelte fatte a monte. Nell’indagare per la prima volta in maniera sistematica il fenomeno delle alienazioni monumentali nella prima metà del Novecento, il libro propone un dialogo interdisciplinare attorno al significato del luogo come ambiente conservativo  e fattore interpretativo dell’opera d’arte e alla percezione sociale della sua rimozione. Si parte dalla storia del  portale medievale dell’abbazia di  San Nicolò, esposto al Metropolitan Museum of Art di New York  e sostituito da una copia. Nel 1910, visto lo stato di degrado in cui versava l’intero complesso, il portale della chiesa fu asportato per timore che crollasse. Smontato in tre pezzi, nel 1936 fu trasportato negli Stati Uniti con regolare permesso e al suo posto su messa una copia fedelissima, eseguita dallo scultore Fernando Onori di Roma. Soltanto nel 1965, grazie alla lungimiranza dell’allora proprietario Alberto Violati, l’intero complesso architettonico fu restaurato e restituito al culto.  Cosa che emerge dalla pubblicazione degli atti de convegno  scientifico sul suo lungo restauro. «Ho organizzato la presentazione – spiega Leda Cardillo Violati, presidente dell’Associazione valorizzazione del patrimonio culturale di San Gemini – poiché  lo stesso costituisce, a mio parere, un contributo assai importante per la conoscenza e la valorizzazione del monumento che ho ereditato e che è punto di riferimento religioso e culturale per il territorio». «Mi piace richiamare le parole di Alberto Violati, mio suocero,  pronunciate in occasione dell’inaugurazione nel 1967 del sapiente intervento di restauro, che il monumento “starà nel tempo a ricordare la fede, l’arte, la civiltà  di epoche lontane e di questa nostra stessa età non dimentica del passato, pur nello slancio verso un avvenire che sempre più rapidamente muta e si evolve».

La presentazione del libro avrà luogo sabato 20 maggio alle ore 16 a San Nicolò. Interverranno il sindaco Luciano Clementella, il soprintendente alle Belle arti Giuseppe Lacava, monsignor Vincenzo Paglia, Giovanna Capitelli dell' Università Roma Tre, il critico d'arte Bruno Toscano, Mauro Natale dell' Università di Ginevra. A conclusione, un concerto e un cocktail offerto da Leda Violati nel chiostro della ex abbazia, ora dimora storica.

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