Rifiuti, via libera al piano con il termovalorizzatore

Fora vota con la maggioanza

la discarica di Borgogiglione
di Luca Benedetti
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Mercoledì 15 Novembre 2023, 07:15
 Adesso che da ieri c’è anche il via libera dell’assemblea legislativa, è iniziato il conto alla rovescia per il termovalorizzatore dei rifiuti con un’operatività stimata per il gennaio del 2028. Ieri pomeriggio in aula, il voto, dopo il muro contro muro tra la proposta della maggioranza e il no dell’opposizione. Da guardare in filigrana per quello che vale dal punto di vista politico. Andrea Fora (Patto Civico), fresco dell’intesa elettorale su Perugia con il sindaco Andrea Romizi, ha votato con la maggioranza di centrodestra. Alla quale ha strizzato l’occhio anche l’astensione di Donatella Porzi (Gruppo misto). Logico, allora, che nell’emiciclo di palazzo Cesaroni si siano alzate solo le voci del centrosinistra per dire no. Il centrodestra ha detto sì solo spingendo un bottone. Fuori, sin dal mattino, in piazza Italia protesta degli anti termovalorizzatore: qualche bandiera e tanti volantini: «Chiediamo che i rappresentanti eletti scelgano tecnologie amiche dei cittadini e rispettose dell’ambiante».
La road map dice che adesso l’Auri ha quattro mesi di tempo per il bando che, con il project financing, metterà nero sui bianco la volontà di gestire l’impianto da 190mila tonnellate (160mila di rifiuti non riciclabili più trentamila di rifiuti speciali). E in quelle carte ci saranno luogo (il nodo più tosto nel dibattito) e durata dell’investimento del privato. Nelle more della realizzazione dell’impianto andranno avanti i contratti in essere per raccolta, smaltimento e gestione degli impianti. Poi, in due sub ambito invece che quattro, nuove gare che verranno armonizzate al 31 dicembre del 2027 per fare in mondo che il primo gennaio 2028 la rivoluzione si accenda tutta insieme.
I numeri spiegano le scelte della giunta Tesei. L’obiettivo della raccolta differenziata, ora al 68% nonostante tante differenze tra i vari sub ambiti, avrà come obiettivo il 75%. Ma con un passaggio chiaro dell’assessore all’Ambiente, Roberto Morroni: «La differenziata non la facciamo diventare un oggetto di culto perché oltre certi limiti non ha ragione d’essere». Eppoi le discariche: ne resteranno due che riceveranno, a regime, il 10 per cento dei rifiuti. Saranno quelle di Belladanza (Città di Castello) e Le Crete (Orvieto)perché Borgogiglione chiuderà quando i rifiuti arriveranno al colmo dell’ultimo ampliamento. Colpa, per Morroni, dell’immobilismo di un piano targato 2009 e «rivisto superficialmente» nel 2015.
Il nodo della localizzazione è pesante. Morroni dixit: «Quando abbiamo ribadito che la scelta di dare ad Auri il compito di procedere alla localizzazione del termovalorizzatore, non è il risultato di un atteggiamento pilatesco, ma la risultante di un approccio che crediamo abbia ben chiaro il ruolo dell’Assemblea legislativa che ha funzione di indirizzo e di programmazione e quello che è un ruolo gestionale ed operativo dei processi che spetta ad altri ed in questo caso ad Auri, che non farà una scelta politica per la localizzazione dell’impianto, ma prevalentemente tecnica».
Le opposizioni (Pd e M5S) hanno sparato contro il piano. L’assemblea ha respinto una ventina di emendamenti(quasi tutti dei Cinquestelle). Se Bori (Pd) ha tirato le orecchie a Fora pro maggioranza (senza mai nominarlo), Fabio Paparelli (Pd, portavoce opposizione), ha spiegato: «È ineluttabile che il piano e ci porterà a una situazione di emergenza. Che entro i prossimi sei mesi si attivi l’iter è molto improbabile, visto che ci saranno le elezioni amministrative, poi le europee e le regionali. Prima di un anno e mezzo l’iter non sarà avviato».
Secondo Andrea Fora (Patto Civico), invece, il piano regionale dei rifiuti «è un tassello decisivo per il futuro dell’Umbria, che fa uscire la nostra regione dalla politica degli struzzi». Chiosa l’assessore Morroni dopo il sì di Fora: «Auspico che oggi si avvii una stagione di rinnovamento e rinascita dell’Umbria rispetto ad un tema così delicato».
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