«One Thread Terni Summer Fest»,
il reggae torna in Umbria con un festival all'Anfiteatro

Il gruppo «Aurora & The Mao Sisters» sul palco del One Trhead Terni Reggae Summer Festival
di Elena Frasconi
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Sabato 6 Luglio 2013, 19:30 - Ultimo aggiornamento: 7 Luglio, 16:55
TERNI - One Thread Reggae Summer Fest all’Anfiteatro romano. Per la prima volta, Terni diventa un punto d’incontro fra musicisti italiani che fanno reggae e un centro propulsore della cultura reggae, nel centro Italia.

Ai giardini della passeggiata, si prospetta una domenica di «pace, amore e musica», con il solista romano, ex Villa Ada, Brusco, che presenterà alle 22, in anteprima, il suo ultimo lavoro dal titolo «Tutto Apposto». Ad aprire il concerto di Brusco però, ci sarà anche un altro ex Villa Ada: Raina, l’artista dichiarato «padrino della manifestazione» e che per l’occasione sostiene a costo zero l’evento.



Sono anni che non si organizzava una simile rassegna in Umbria; «l’ultima volta che c’è stato un festival reggae - racconta la cantante ternana Aurora Alpini, nonché ideatrice del festival - era il 2003 al Monte Peglia». Dopo di allora, nulla più; tanto che, dice Aurora «non avrei mai creduto di riuscire a realizzare nella Conca una manifestazione dedicata esclusivamente alla musica reggae». E invece, dopo la proposta fatta per caso durante una riunione per la Drops d’arte, al Caos: nell’estate all’Anfiteatro spazio anche per il Reggae Summer Fest.

Niente cliché e al di là della convinzione che il reggae sia uno stile di vita. «Il reggae prima di tutto è musica - ci tiene a ricordare Aurora - e la musica non è altro che il canto primordiale della terra».



Ed è proprio alle radici - le «roots» a cui si riferiva Bob Marley, nella sua espressione «rock, roots and reggae» - che s’ispira il festival, il cui filo conduttore ce l’ha nel nome. «One thread», infatti, non è un caso bensì è la radice dei legami umani, secondo la cultura reggae; in particolare «si tratta di quella connessione fra persone - spiegano gli organizzatori - che non la pensano allo stesso modo e che sono magari pure diverse, ma che usano i sensi e la musica per avvicinarsi».



Sarà proprio per questo che già nella prima serata si sono registrate tantissime presenze, da fuori regione fino ad arrivare al Salento. Non solo giovani e musicisti locali, ma appassionati e tante famiglie stanno partecipando. «Grazie al sostegno di Massimo Mancini, Fabrizio Zambetti e Fabrizio Fabi - dice Aurora Alpini - che hanno creduto nel potenziale dell’iniziativa fin da subito» quella che sembrava essere un’utopia, sta diventando «una promettente realtà», dichiara anche l’assessore Simone Guerra.