«Ragazze, seguite la vostra passione». Donne, scienza e l'impegno di UniPg nel segno di Ursula Grohmann

Il rettore Maurizio Oliviero all'inaugurazione della piazza dedicata a Ursula Grohmann
di Egle Priolo
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Martedì 13 Febbraio 2024, 07:25

PERUGIA - Scienza, tecnologia, ingegneria e matematica: le materie scientifiche e le giovani studentesse nel segno di Ursula Grohmann. Perché l'esempio di una scienziata della caratura di Grohmann supera anche la sua morte, avvenuta prematuramente due anni fa. E l'Università degli studi di Perugia, di cui era ordinaria di Farmacologia nel Dipartimento di Medicina e chirurgia, la ricorda assegnando oggi il Premio Ursula Grohmann, nell'ambito delle celebrazioni per la “Giornata Internazionale delle Donne e delle Ragazze nella Scienza”.

Appuntamento nell'aula magna del Rettorato alle 15, quindi, per la quinta edizione di “Donne in Scienza”: «Un evento – ricordano da UniPg - che invita le studentesse e gli studenti delle istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado ad approfondire il tema del ruolo delle donne nella scienza e punta a incoraggiare, in particolare, le studentesse ad essere pienamente loro stesse e a seguire la loro passione, anche approfondendo lo studio delle materie scientifiche, le cosiddette Stem - Science, Technology, Engineering and Math».
L’iniziativa, anche quest’anno, sarà dedicata alla memoria della professoressa Grohmann, che è stata anche direttore del Centro Universitario di Microscopia Elettronica e ricercatrice di fama internazionale nel campo dei tumori e delle malattie autoimmuni e a cui è stata dedicata la piazza sotto la facoltà di Medicina. «Testimonial eccellente di quello che può essere il contributo delle donne alla scienza», come la ricorda il magnifico rettore Maurizio Oliviero. Che aprirà l'evento – prevista anche la diretta streaming sul canale Youtube dell’ateneo – insieme ai saluti di Daniele Parbuono, delegato del rettore per le Umane risorse, di Silvia Fornari, presidente del Comitato unico di garanzia di UniPg, e delle professoresse Mirella Damiani e Maria Giovanna Ranalli, responsabili delle attività Stem per il Cug.
Previsti poi gli interventi delle professoresse Caterina Capponi, del Dipartimento di Ingegneria civile e ambientale dell’Università degli studi di Perugia, e Debora Nozza, del Dipartimento di Computing sciences della Bocconi di Milano.
Capponi ha partecipato a numerosi progetti di ricerca e convenzioni stipulate con i principali enti gestori del servizio idrico in Italia dal Dipartimento di Ingegneria, in cui si occupa prevalentemente sullo studio dei transitori in condotte in pressione e sulle tecniche di individuazione delle perdite negli acquedotti.

Le ricerche di Nozza, invece, si concentrano principalmente sul Natural Language Processing, sulla rilevazione e contrasto dei discorsi d'odio, sulla mitigazione della distorsione degli algoritmi e sull'analisi dei social media: un lavoro per comprendere come le tecnologie possano essere utilizzate in modo equo e inclusivo nella società e nella comunicazione digitale.

Dalle 16.30, infine, Damiani, insieme alla commissione composta dai professori Andrea Capotorti, David Grohmann, Giada Mondanelli, Anna Laura Pisello e Maria Giovanna Ranalli si assegnerà alle scuole vincitrici la terza edizione del Premio Ursula Grohmann. «Noi lavoriamo con le scuole, è da lì che partiamo e abbiamo visto come queste attività abbiano incoraggiato le iscrizioni di studentesse in facoltà delle cosiddette materie Stem, quelle scientifico-matematiche che le stesse donne a lungo hanno pensato fossero appannaggio dei soli uomini», ha spiegato giorni fa il rettore Oliviero commentando i dati da primato dell'UniPg (ma anche dell'Università per stranieri di Perugia) sull’equità di genere per i docenti e i ricercatori universitari. Dati superiori alla media nazionale, come emerso dal rapporto “Analisi di genere” stilato dall’Anvur. E se è vero che comunque ancora c'è da fare – anche per colmare quel gap tra numero superiore di laureate ma ruoli apicali ancora in maggioranza al maschile – è certo sia fondamentale imparare dall'esempio di donne e scienziate come Ursula “Lulla” Grohmann.

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