Il Pm di Perugia: «Nessuna minaccia per le dimissioni dell'ex presidente Marini»»

L'ex presidente Catiuscia Marini
di Enzo Beretta
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Martedì 14 Marzo 2023, 07:35
L’ex presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini «non ha subìto minacce esplicite o larvate» per abbandonare l’incarico nel 2019, quando venne indagata nell’ambito dell’inchiesta «Sanitopoli», ma subì «pressioni politiche» per dimettersi. È quanto sostiene il procuratore di Perugia, Raffaele Cantone, che ritenendo «insussistente l’ipotizzato delitto di violenza privata» ha chiesto di archiviare il fascicolo aperto nei confronti di due persone. Il magistrato ha deciso di escutere la Marini, la quale «nel corso delle sue dichiarazioni - si legge in una nota di via Fiorenzo Di Lorenzo - ha sostanzialmente confermato che la scelta di dimettersi non sarebbe stata volontaria ma indotta da pressioni provenienti da esponenti di primo piano del suo partito che le avevano espressamente rappresentato il rischio di una evoluzione negativa della sua situazione processuale, evidenziando, in modo sia larvato sia diretto, che sul punto avevano notizie di ‘prima mano’, provenienti direttamente da chi stava svolgendo le indagini». «Gli esiti delle indagini però - spiega Cantone - pur confermando che nei confronti della Marini vennero fatte pressioni motivate solo da argomenti politici non hanno, invece, fornito alcun elemento di riscontro, anzi hanno smentito che lei avesse subìto minacce esplicite o larvate». È stata dunque avanzata richiesta di archiviazione del procedimento nei confronti di due persone in quanto «ritenuto insussistente l'ipotizzato delitto di violenza
privata».
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