Perugia, da oggi chiusi i musei comunali di palazzo Penna, San Bevignate e Cappella di San Severo. Il gestore Munus molla tutto. Rischio caos

Cappella di San Severo
2 Minuti di Lettura
Venerdì 23 Giugno 2023, 09:34
I musei civici sono da oggi improvvisamente chiusi, lo ha annunciato, ieri nel tardo pomeriggio, il Comune stesso con una nota stampa. Il Museo Civico di Palazzo Penna, la Cappella di San Severo e il Complesso Templare di San Bevignate saranno temporaneamente chiusi al pubblico, ne prende atto Palazzo della Penna sede dell’assessorato alla Cultura, con una comunicazione arrivata direttamente dalla società Munus srl, che gestiva dal 2017 i servizi e le attività di valorizzazione dei musei per conto del Comune di Perugia, comunicando la sua decisione di recedere dalla gestione. Nonostante questa situazione imprevista e i disagi che ne derivano (basti pensare che si avvicina il periodo di Umbria Jazz), con conseguenze negative sia per le attività museali che per il turismo cittadino, palazzo dei Priori si è subito attivata per cercare di riaprire i tre musei e le mostre temporanee presenti nel Museo Civico di Palazzo Penna (la Raccolta di Gerardo Dottori e le lavagne di Joseph Beuys), nel minor tempo possibile, al fine di rendere di nuovo accessibili questi importanti luoghi culturali per i cittadini e i visitatori in un momento di grande fermento turistico. C’è un’ipotesi sul tavolo tutta da valutare: riapertura tra due settimane. L’appalto vinto da Munus nel 2017 era in proroga, la scadenza del contratto era prevista per fine agosto, ma la società non ha voluto attendere, mettendo in grave difficoltà il Comune e i dipendenti (quindici) dei tre siti che da oggi saranno senza lavoro. Il Comune ha già ipotizzato di coinvolgere per una nuova gestione immediata una società umbra che al tempo dell’ultima gara, arrivò seconda. Nel 2016, una delibera di giunta ridefinì il circuito museale comunale costituito da cappella di San Severo e il complesso templare di San Bevignate. Successivamente, con una determina dirigenziale il Comune avviò una procedura per l’affidamento in concessione della gestione dei servizi per il pubblico del circuito museale comunale. Al bando di gara per l’affidamento della gestione delle strutture culturali si erano fatte avanti, oltre a Munus anche Klas services srl di Bologna e una cooperativa di Mestre. Un bando di gara con un valore massimo pari a quasi 731 mila euro per complessivi 6 anni, Munus srl offrì un canone annuo di 109.634 ,40 euro (per un canone di tre anni di 328mila euro), da qui la proroga che ad oggi la vede però lasciare il Comune in anticipo e senza preavviso. Tra l’altro Munus nei giorni scorsi è uscita dal gruppo di imprese per gestire San Francesco al Prato. E la nuova gara per la gestione dei musei cittadini va verso lo stop proprio perché la società che ha mollato l’appalto era in lizza. Dovesse dire di sì la seconda classificata della gara d’appalto vinta da Munus, la gestione ponte potrebbe andare avanti fino a fine anno. 
© RIPRODUZIONE RISERVATA