Perugia, nelle mense dei bimbi
spunta lo yogurt alla muffa

Perugia, nelle mense dei bimbi spunta lo yogurt alla muffa
di Fabio Nucci
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Martedì 22 Settembre 2015, 16:49 - Ultimo aggiornamento: 19:12
PERUGIA - Yogurt alla muffa e pane gommoso. Si allunga l'elenco delle anomalie segnalate dai genitori degli ex comitati mensa, dopo che il servizio nel comune capoluogo è stato esternalizzato.

Tra polemiche e tensioni con l'amministrazione comunale. La scoperta è stata fatta dalle operatrici di una scuola dell'infanzia poi costrette a ripiegare su uno spuntino d'emergenza per i bimbi. Così, si allunga anche la lista delle rimostranze in vista del faccia a faccia di domani alle 15 tra gli esponenti di Comune e Usl, un rappresentante delle ditte che forniscono derrate alle mense e i presidenti dei comitati dei genitori.



Una settantina di vasetti di yogurt biologico, ognuno con tracce di muffa all'interno e che le "sporzionatrici" sono state costrette a buttare via, sostituendo la colazione dei bambini. Il fatto è stato riferito a uno dei rappresentanti dei genitori che, a sua volta, girerà la segnalazione al presidente che l'assessore Wagué ha "convocato" (come da capitolato) per il primo vertice con funzionari Usl e il fornitore dei cibi. In tale occasione, sarà costituito il tavolo paritetico e saranno organizzate forme e tempi per i controlli congiunti, mentre dall'azienda sanitaria saranno forniti chiarimenti su menù e grammature.Proprio le dosi servite ai bambini sono state al centro di polemiche che non hanno salvato il pane che arriva incelophanato in confezioni singole, gommoso e in alcuni casi poco gradito ai bambini. Quanto all'acqua del rubinetto servita, il problema potrebbe essere risolto fornendo alle scuole caraffe filtranti. Intanto, a fianco dei genitori si è schierato Vanni Capoccia della Società mutuo soccorso. «Sono una parte reale della società civile - dice - che è stata privata della possibilità di decidere insieme, uno accanto all'altro, ciò che i loro figli mangiano. Una volontà che rappresenta una concreta espressione di civismo della quale l'Amministrazione dovrebbe tener conto».