Perugia, le onde gravitazionali e il Caos per scoprire l'universo: a Santa Lucia il primo prototipo per Et

La posa della prima pietra
di Egle Priolo
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Mercoledì 20 Marzo 2024, 10:03

PERUGIA - Da Perugia una piccola pietra per l’università e un grande passo per la conoscenza dell’universo. Perché è nel cuore di Santa Lucia, nell’area del Polo di Ingegneria, che sorgerà Caos, il laboratorio internazionale del Centro per le applicazioni sulle onde gravitazionali e la sismologia, di cui ieri è stata posata la prima pietra. «Il Caos avrà ricadute enormi per l’intera comunità sul piano scientifico, occupazionale, tecnologico ed economico», ha annunciato con soddisfazione il magnifico rettore Maurizio Oliviero, parlando del progetto afferente al Dipartimento di Fisica e Geologia dell’UniPg, coordinato dal prof Helios Vocca, delegato alla Ricerca di ateneo, e presentato alla presenza – seppur da remoto – della ministra dell’Università Anna Maria Bernini. 

«La posa della prima pietra del laboratorio Caos rappresenta un passo importante verso Einstein Telescope, uno dei più affascinanti progetti che mira ad ampliare la nostra conoscenza dell’universo – ha sottolineato Oliviero -. Un traguardo raggiunto grazie alla collaborazione tra l’Istituto nazionale di Fisica nucleare e il Dipartimento di Fisica e Geologia, con il supporto delle istituzioni locali e nazionali. Ospitare a Perugia, nel polo ingegneristico del nostro Ateneo, questa infrastruttura di ricerca e sviluppo di tecnologie d’avanguardia è motivo di grande orgoglio». Il rettore ha sottolineato come Caos sarà «punto di riferimento per la ricerca sperimentale sulle onde gravitazionali, ponendo ancora una volta, grazie alla nostra Università, l’Umbria al centro dei più importanti processi di ricerca internazionali». A Perugia sarà realizzato «il primo prototipo - si legge sul sito di Einstein Telescope -, alla scala di dieci metri, di uno dei bracci del rivelatore di onde gravitazionali di terza generazione Et».

IL FUTURO 
«Caos è il presente che crea le prospettive per il suo stesso futuro, Einstein Telescope», ha ribadito la ministra Bernini. Le tecnologie e lo studio delle sospensioni e dei loro controlli sviluppati grazie al laboratorio di Perugia costituiranno infatti «un elemento fondamentale» per la realizzazione di Et, il rivelatore di terza generazione per le onde gravitazionali. «Ciò che noi vogliamo fare insieme alla Comunità scientifica, all’Università e agli Enti di ricerca – ha insistito - è creare i presupposti per la stabilizzazione delle infrastrutture strategiche. Investimenti che consentano al nostro Paese di diventare ancora più attrattivo non solo per i nostri cervelli, che hanno fatto una scelta di contaminazione con altre realtà scientifiche fuori dall’Italia, ma anche per i talenti stranieri, affinché vedano il nostro Paese come meta per valorizzare le proprie skills».
Alla cerimonia, oltre all’assessore comunale Cristina Bertinelli e al direttore generale di UniPg, Anna Vivolo e insieme a tantissimi ricercatori e studenti, accompagnati dal personale tecnico e amministrativo, ha partecipato anche il presidente dell’Infn Antonio Zoccoli, che è entrato nel merito del progetto prima delle relazioni del vicepresidente Marco Pallavicini, di Michele Punturo (Infn Perugia) e del coordinatore Helios Vocca.

Il progetto Etic (Einstein Telescope Infrastructure Consortium), coordinato appunto dalla sezione di Perugia dell’Istituto nazionale di Fisica nucleare e finanziato con oltre sei milioni di euro nell’ambito del Pnrr, supporta la candidatura dell’Italia a ospitare Et nell’area di Sos Enattos, in Sardegna, e la rete di laboratori che stanno sviluppando le tecnologie necessarie per realizzare Et. E Caos, come una delle «principali infrastrutture del progetto», sarà «un centro internazionale di innovazione tecnologica nel cuore d’Italia - ha spiegato il presidente Zoccoli -. Un laboratorio di ricerca e sviluppo per le tecnologie di frontiera necessarie a Einstein Telescope, uno dei principali progetti al mondo di fisica fondamentale del prossimo futuro. Realizzeremo una rete nazionale di laboratori di alta tecnologia, di cui Caos è il primo seme a essere piantato». Un seme che, in base agli auspici sul progetto, promette di far crescere le connessioni tra Perugia e l’Umbria «con gli altri centri di eccellenza nazionali e anche internazionali, dall’Europa al Giappone». Con Santa Lucia pronta a diventare una piccola Pasadena, tra le capitali della fisica nucleare.

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