Perugia, caos sul concorso per dieci posti alla Municipale: scritto da rifare

Perugia, caos sul concorso per dieci posti alla Municipale: scritto da rifare
di Riccardo Gasperini
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Giovedì 15 Ottobre 2020, 18:03

PERUGIA - Si ferma il concorso. O meglio si allungano i tempi per la copertura di 10 posti di agente di polizia municipale. Una determinazione dirigenziale dell’unità operativa Risorse umane del Comune, la numero 1838 di martedì, ha dichiarato «la nullità della prova scritta del concorso pubblico». La prova, come riporta l’atto, si era tenuta lo scorso 29 settembre. Quel passaggio ora andrà ripetuto. La determinazione spiega che la «la commissione esaminatrice nominata» dovrà «procedere alla ripetizione della prova scritta del concorso in questione». Quando? Una data non è ancora stata fissata. Nel sito del Comune, l’avviso di dichiarazione di nullità della prova, riporta che «la data di svolgimento della nuova prova scritta sarà comunicata mediante pubblicazione nel sito internet dell’ente». Inizialmente erano oltre 500 le domande di partecipazione registrate dal Comune per il concorso. Allo step della prova scritta erano arrivati a sfidarsi in 77.

LE MOTIVAZIONI Ma quali sono le motivazioni che hanno portato allo stop del procedimento? Emergono sempre dalla determinazione dirigenziale 1838. «Con nota del 7 ottobre 2020 il presidente della commissione ha trasmesso all’unità operativa Risorse umane i verbali delle sedute della commissione stessa dall’avvio delle operazioni fino alla seduta del 5 ottobre, in cui la commissione, riunitasi per procedere alla valutazione della prova scritta svoltasi il 29 settembre, ha accertato l’integrità di tutti i plichi ma rilevando che numero 4 buste presentano caratteristiche di difformità, doppio lembo di chiusura anziché singolo, rispetto alle altre 73 contenute nel plico».

La ripetizione della prova (sono confermati gli esiti della preselettiva del 10 settembre) è stata disposta perché «riscontrata difformità di quattro delle buste contenenti gli elaborati rispetto alle altre potrebbe compromettere l’anonimato della prova con conseguente possibile violazione del principio di imparzialità e che in tali casi la violazione assume rilevanza in sé, senza che sia necessario ricostruire il possibile percorso di riconoscimento degli elaborati da parte dei soggetti chiamati a valutarli».

L’AFFONDO Ieri è intervenuta sulla questione Emanuela Mori, capogruppo di Italia Viva in consiglio comunale. «Ho presentato un’interrogazione urgente per chiedere chiarimenti sulla vicenda e procederò con un accesso agli atti per visionare gli elaborati consegnati e corretti. Basta con questo modo di procedere, è ora di finirla con la mancanza di trasparenza e con le procedure nebulose».

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