PERUGIA - Avanza la partita del Peba, il piano di eliminazione delle barriere architettoniche per le zone interessate dal piano periferie, quelle di Fontivegge e Madonna Alta. Ieri la commissione Urbanistica di palazzo dei Priori ha dato il via libera all’unanimità all’atto, illustrato dall’assessore Margherita Scoccia (Urbanistica) e dal dirigente Franco Marini. Il Peba, finalizzato a migliorare la connessione delle aree territoriali interessate e a incrementarne l’accessibilità, rappresenta per la città una sorta di esperienza pilota, visto che interesserà aree specifiche. Potrà poi «successivamente trasformarsi in modello replicabile in altre zone fino ad individuare tutti gli ambiti territoriali del Comune», ha sottolineato Scoccia. Il piano era stato oggetto di una presentazione nei mesi scorsi, a maggio. È in quella sede che erano emersi i numeri del progetto. Nell’intera area interessata, dal parco della Pescaia fino al parco Vittime delle Foibe, inglobando dunque anche la fascia della stazione (che sarà interessata da uno specifico intervento per l’accessibilità), sono emerse 825 criticità (solo 90 su via Angeloni), cioè interventi da fare per rendere l’area accessibile. Tutto è stato racchiuso in un database, con schede che riportano problemi e soluzioni. Lo studio, come venne spiegato, ha toccato ogni fronte, dalle strisce pedonali alla collocazione dei cestini. La mole di interventi è stata suddivisa in 18 stralci.
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