Perugia, per l'aeroporto dei record arriva una pista più lunga. La sfida? Un futuro non da scalo stagionale

L'aeroporto San Francesco di Assisi
di Egle Priolo
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Martedì 4 Ottobre 2022, 09:23

PERUGIA - Il San Francesco d'Assisi sale in Serie B. Grazie a un campionato estivo che ha macinato record su record, l'aeroporto dell'Umbria guadagna uno score che gli vale la serie cadetta, anche se per la premier league c'è ancora da lavorare.

Intanto i numeri. La Sase, la società che gestisce lo scalo di Perugia, certifica i dati di settembre: 47.828 passeggeri transitati in un mese e una «crescita sul 2019 del 119 per cento (i passeggeri furono 21.870), mentre sul 2015 (anno del precedente record) si attesta al + 41 per cento». «Nei primi nove mesi dell’anno è stato registrato un traffico record, grazie ai 291.290 passeggeri transitati (+74% sul 2019) – ribadisce Sase -, che hanno permesso di superare con tre mesi di anticipo il precedente record annuale del 2015, quando in 12 mesi furono registrati 274.028 passeggeri». Insomma, le sedici tratte da e per il San Francesco d’Assisi e gli oltre 80 voli di linea settimanali fanno ragionare su proiezioni al 31 dicembre che promettono «un traffico annuale superiore ai 300.000 passeggeri». Gli esperti di numeri arrivano a dire anche 330mila, che bruciano l'obiettivo del piano industriale che sperava in un prudente 240mila e soprattutto fanno avvicinare sempre più l'obiettivo dei 500mila, biglietto di prima classe per la Serie A.
Numeri che inorgogliscono e rendono merito di un impegno e di una strategia vincenti ma che, paradossalmente, ora mettono la società (come la Regione) nella posizione di dover decidere cosa far fare all'aeroporto da grande. Perché con questi numeri la struttura attuale rischia di diventare stretta. È per questo che, oltre al progetto di un nuovo terminal anche solo per evitare le file e i lavori per 150 nuovi posti nel parcheggio, l'appeal del San Francesco passerà non solo per il rinnovo della logistica bagagli e del sistema di nastri trasportatori, ma anche su un allungamento della pista. A quanto risulta al Messaggero, c'è già un accordo con Enac e la Sase è pronta a nuovi pesanti investimenti che, soprattutto nel caso della pista, consentiranno di ospitare aerei più grandi e quindi maggiore traffico. Adesso tocca solo trovare i soldi. E magari nuovi soci.
Tutto bene? In prospettiva decisamente sì, ma c'è ancora una nuvola da dissolvere nel cielo del San Francesco.

Un aeroporto che rischia di essere stagionale. Se, infatti, la sfilata di record della stagione primavera-estate è solo da apprezzare, quella autunno-inverno potrà lasciare con l'amaro in bocca. È un fatto oggettivo, infatti, che le 16 tratte da novembre e fino a marzo saranno dimezzate, perché ancora lo scalo umbro non attira le compagnie nei mesi freddi. Così, mentre la Regione sogna Parigi e lavora sulla Germania - con gli hub Monaco e Francoforte o la turistica Berlino nel cassetto – il San Francesco spera in un lavoro non più stagionale, ma full time e a tempo indeterminato. Contributi compresi.

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