Terni, la professoressa Patrizia Mecocci nominata Adjunct Professor al Karolinska Institutet di Stoccolma

Terni, la professoressa Patrizia Mecocci nominata Adjunct Professor al Karolinska Institutet di Stoccolma
di Beatrice Martelli
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Martedì 8 Marzo 2022, 18:36

PERUGIA     È una scienziata, esperta sugli aspetti clinici e biologici dell’invecchiamento cerebrale, autrice di oltre 350 articoli scientifici e 30 monografie e capitoli di libri; collabora e ha collaborato con progetti dell’Ue, del Ministero della Salute e dell’Università e della Ricerca; è stata presidente nazionale dell’Accademia di Geriatria. È la ternana Patrizia Mecocci, professoressa dell'Università di Perugia: il suo ultimo traguardo è stato essere nominata Adjunct Professor al Karolinska Institutet di Stoccolma, presso la Division of Clinical Geriatrics-Department of Neurobiology, Care Sciences and Society.  Già ordinaria di Gerontologia e Geriatria del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi di Perugia, il che comporta nuovi progetti, scambi e collaborazioni tra le istituzioni accademiche perugine e quelle svedesi. «Il titolo di Foreign Adjunct Professor viene attribuito dal Comitato Scientifico del Karolinska Institutet a ricercatori con pubblicazioni scientifiche di alto livello e riconosciuti sul piano internazionale quali leader nel proprio settore di ricerca», spiegano da UniPg; la professoressa Mecocci, infatti, ha lavorato per il miglioramento della diagnosi e il trattamento delle demenze nell'anziano e delle patologie collegate all’invecchiamento, oltre che per la proposta di approcci innovativi  per la cura e la gestione dei problemi socio-sanitari ad esso legati. Dopo essere stata membro della Commissione scientifica sulle demenze dell’European College of Neuropsychopharmacology, membro del Comitato scientifico ed esecutivo dell’European Alzheimer Disease Consortium, è oggi componente del comitato editoriale di molte riviste scientifiche internazionali ed è impegnata nel progetto RecAge, «per i soggetti affetti da deterioramento cognitivo e disturbi del comportamento», e nel progetto Lethe, «per la creazione di un modello personalizzato di predizione dei disturbi cognitivi attraverso modelli di intelligenza artificiale e di deep machine learning, nonché per la prevenzione dei fattori di rischio della demenza attraverso biosensori». 

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