Terni e Orvieto. Olio e vino in crisi, Cia e Coldiretti: «Produzioni a rischio per il clima»

Terni e Orvieto. Olio e vino in crisi, Cia e Coldiretti: «Produzioni a rischio per il clima»
di Monica di Lecce
3 Minuti di Lettura
Venerdì 22 Settembre 2023, 00:10

IL REPORT

Una stagione difficile per vino e olio in tutta l'Umbria dove si prevedono contrazioni consistenti delle produzioni con il Ternano e l'Orvietano che non fanno eccezioni. Nei mesi scorsi le associazioni di categoria avevano lanciato il grido d'allarme e oggi, numeri alla mano, confermano un calo con picchi più accentuati su alcune zone rispetto ad altre. Una situazione difficile, figlia degli effetti climatici, dove il caldo torrido e i nubifragi hanno danneggiato vigneti e oliveti. Inoltre le piogge che si sono registrate tra aprile e giugno hanno favorito la diffusione della peronospora, la malattia della vite. Per quanto riguarda la vendemmia la Cia Agricoltori italiani dell'Umbria stima per la zona di Orvieto un 40% in meno di vino e una perdita fino al 50% nel Ternano. Questa non è neanche la situazione più difficile che si registra in Umbria visto che per i produttori della zona di Montefalco-Spoleto, le previsioni parlano di una produzione inferiore fino al 60 per cento. Questo perché il Sagrantino, come spiega la Cia Agricoltori, è tra le varietà più suscettibili agli attacchi di peronospora sui grappoli perché è una fioritura anticipata. Questo avvio di vendemmia, iniziato in ritardo rispetto all'anno scorso, conferma una produttività a macchia di leopardo.
«Il clima di quest'anno ci ha costretti a entrare più volte nel vigneto per intervenire e salvare il salvabile - spiega Nicola Chiucchiurlotto, responsabile per il settore vitivinicolo del comitato esecutivo regionale di Cia Umbria - Questo ha comportato un aumento dei costi di manodopera e carburante che si sommano già a quelli complessivi e all'inflazione. Ecco perché per le aziende viticole che hanno subito danni da attacchi di peronospora abbiamo chiesto alla Regione, tra l'altro, una richiesta di supplemento al gasolio agevolato. Una vendemmia, questa, che rivendica l'esigenza di puntare sul monitoraggio dei dati climatici, l'assistenza tecnica e l'aggiornamento delle competenze degli imprenditori e sulla ricerca per aiutare alcune varietà ad essere più resistenti alle condizioni climatiche avverse che si presentano in stagioni difficili come questa». E se la vite piange, l'oliva non ride. Coldiretti stima un calo di oltre il 50%. «A condizionare negativamente la stagione produttiva, che comunque dovrebbe rimanere su buoni livelli qualitativi spiega Giulio Mannelli, presidente Aprol Umbria e vicepresidente Coldiretti Perugia - una serie di eventi climatici che hanno inciso sulle piante e sui frutti: dalla siccità invernale, alle gelate tardive, fino alle piogge incessanti primaverili che hanno causato grandi problemi nell'allegagione (la fase in cui i fiori iniziano a trasformarsi in piccoli frutti ndr.)». In Umbria si trovano quasi 7,5 milioni di piante di olivo estese su 30mila ettari che permettono una produzione di circa 65mila quintali di olio l'anno. La dop dell'olio extravergine di oliva è estesa in tutta la regione divisa in cinque sottozone: colli Assisi-Spoleto, colli Martani, colli del Trasimeno, colli Amerini e colli Orvietani. Circa sono invece 200 i frantoi in tutta l'Umbria.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA