Terni. Nera Marmora, la memoria svanisce: «Un progetto per renderle omaggio»

Terni. Nera Marmora, la memoria svanisce: «Un progetto per renderle omaggio»
di Giuliana Scorsoni
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Domenica 21 Gennaio 2024, 10:33 - Ultimo aggiornamento: 10:34

Nera Marmora cerca casa. Dopo aver girato il mondo, anche a dorso di mulo lungo le Ande, durante una tournée in Sudamerica nel primo decennio del secolo scorso, Gina Palmucci, ternana doc, vorrebbe riposare, con i suoi costumi di scena, in un angolo della sua città. Quest'anno ricorrerà il centenario della sua morte, avvenuta a Roma per colpa di una nefrite, a pochi giorni dalla nascita della sua unica figlia e, sarebbe bello che proprio in occasione di questa ricorrenza il suo sogno si potesse realizzare. Luca Venzano, pronipote della famosa soprano, diretta da grandi direttori come Toscanini e Mascagni, custode di cimeli come spartiti originali, articoli di giornali di tutto il mondo, abiti di scena, sono anni che rincorre le varie amministrazioni comunali per donare questo materiale. Il progetto stava per concretizzarsi con la giunta Latini, attraverso l'assessore alla cultura Maurizio Cecconelli, che aveva individuato anche i locali, nella ex foresteria delle acciaierie all'inizio di Corso Tacito, ma non si è arrivati in tempo. Per il momento, Luca Venzano è stato contattato dalla direttrice dell'Archivio di Stato, la dottoressa Letizia Salvatori, sollecitata da Alberto Cagnoli, che vorrebbe allestire una retrospettiva sulla celebre concittadina.

«Sono contento per questo interessamento - dichiara il pronipote della celebre cantante lirica - e ringrazio pubblicamente la direttrice Salvatori che si è ricordata di questo anniversario, ma poi vorrei qualcosa di più stabile. Io sono solo, non ho eredi», esclama ridendo, tra il serio e il faceto. E' vero che "nemo profeta in patria", ma a colei che è stata fortemente voluta da Toscanini alla riapertura della Scala, dopo la fine della "Grande guerra", in quel lontano 26 dicembre 1921, nel ruolo di Nanetta, nell'unica opera di Verdi, il Falstaff, andrebbe portato più rispetto. Nera Marmora, che si laureò in lettere a Perugia, sostenendo l'esame finale cantando, avvenimento che fece epoca, come riportato dalle cronache di allora, rispondendo alle domande ogni volta salendo di un mezzo tono, tra l'entusiasmo dei presenti, meriterebbe una collocazione adeguata, magari in quella che è la casa della musica a Terni, ovvero il Briccialdi, oppure in quel teatro Verdi che ha visto, in altri tempi, passare glorie della lirica mondiali, compresa Nera Marmora stessa. Il 2024 è appena iniziato, speriamo che non spiri senza che nessuno sia riuscito a dare una piccola casa a chi ha portato Terni in alto nel mondo.

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