Massimiliano Bruno al Frontone:
«A Perugia c'è grande fermento»

Massimiliano Bruno al Frontone: «A Perugia c'è grande fermento»
di Michele Bellucci
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Giovedì 20 Giugno 2019, 20:04
PERUGIA - Venerdì tornerà in città Massimiliano Bruno, che sarà ospite del cinema Frontone con il suo film campione d’incassi “Non ci resta che il crimine” (inizio alle 21.30). Un vero e proprio evento lanciato dal regista, sceneggiatore e attore con un video su Facebook in cui dà appuntamento a tutti i perugini per quella che si preannuncia una serata imperdibile, dai «mitologici fratelli Gatti»; dopo la proiezione infatti, Massimiliano Bruno dialogherà con il pubblico svelando i retroscena di questa commedia frizzante e coinvolgente che ha registrato il quinto incasso della passata stagione (moderazione affidata ai ragazzi dell’associazione Metanoia).

Cosa si attende da questo suo ritorno a Perugia?
Devo dire che ci torno davvero molto volentieri e per me è un grande orgoglio farlo in quel contesto, il Frontone è davvero uno spazio bellissimo. Perugia è una città che è sempre stata molto presente nel mio percorso professionale. Sono stato varie volte sul palco del Morlacchi, con Paola Cortellesi ci siamo tornati anche quest’anno. Poi sono venuto spesso in zona quando collaboravo con Frankie Hi-NRG e con lui un salto in centro l’abbiamo fatto più di una volta. Poi ho conosciuto i fratelli Gatti e sono diventato fan del loro cinema e del loro modo di proporlo.

"Non ci resta che il crimine" ha ottenuto 2 candidature ai Nastri d'Argento e fatto uno dei migliori incassi dell’anno scorso, se lo aspettava?
Beh, sapevo che era un buon film questo sì. Il discorso dell’incasso è sempre molto aleatorio, noi siamo riusciti ad essere il 5° incasso italiano della stagione e di sicuro è una bella soddisfazione. Tra l’altro è stata una stagione difficile, tra cartoni della Pixar e l’uscita di film come X-Man. Diciamo che era una guerra persa in partenza con gli americani, ma ci siamo difesi con gli alfieri della commedia!

In questo caso Alessandro Gassmann, Marco Giallini, Edoardo Leo, Gianmarco Tognazzi: perché ha scelto loro?
Sono attori trasversali, capaci anche di fare i protagonisti di film per la tv o che hanno dimostrato di essere ottimi registi… ma li ho scelti perché secondo me erano perfetti per questo film. Se pensi che Gassmann ha già recitato in 5 miei film, Giallini in 4 e Leo in 3. Poi siamo anche amici nella vita e questo non guasta. Insomma, siamo una squadra decisamente ben rodata!

Spesso i film da lei scritti sono nati in teatro, in questo caso potrebbe accadere il contrario?
Non questa volta, la storia non si adatta bene al teatro. Sì, molti percorsi dei miei film partono del teatro: “Gli ultimi saranno ultimi” nasce da un mio monologo scritto per la Cortellesi, “Ti ricordi di me” di Ravello è tratto da una mia commedia teatrale con Ambra ed Edoardo Leo, anche “Tutti contro tutti” e “Tutto l’amore del mondo” hanno avuto un percorso simile. Il contrario sinceramente non l’ho mai fatto, ovvero passare da un film al teatro, ma chissà…

Lei ha una grande attività anche come formatore, attraverso il suo Laboratorio di Arti Sceniche. Perché questa passione?
Facciamo formazione perché è un modo per conoscere i ragazzi che vogliono fare questo mestiere e offrendogli anche la possibilità di trovare uno sbocco lavorativo. Poi cerchiamo di far passare un pensiero alla base di tutto, ovvero che se lavori sodo è più facile che riesci ad arrivare, piuttosto che fare il Grande Fratello o aspettare una chiamata da chissà chi. La nostra è una realtà che conta oltre 20 insegnanti e 160 allievi, dalla prossima settimana saremo impegnati con i saggi di fine anno. Insomma, ammetto che questa attività mi appassiona davvero molto!

A Perugia ultimamente c’è fermento in ambito cinematografico, se n’è accorto?
Sì, certo. Perugia è una città ricca di studenti e giovani e questo certamente aiuta. Purtroppo ha avuto una pessima pubblicità negli anni scorsi; è stata una grande sfortuna perché un luogo pieno di fermento culturale poi passa alla cronaca per un fatto di sangue. Però penso che la cultura possa mantenere viva l’anima umbra ed è innegabile che tutte le compagnie teatrali più importanti passano dal Morlacchi e ogni volta che ci sono stato con i miei film ho visto le sale sempre piene. Mi auguro che sarà così anche venerdì al Frontone!
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