Fp Cgil: «Valorizzare i piccoli ospedale di Narni, Amelia, Orvieto
Mancano mascherine e liquido disinfettante»

Ospedale di Narni
di di Marcello Guerrieri
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Giovedì 26 Marzo 2020, 13:11 - Ultimo aggiornamento: 27 Marzo, 22:41

Il radar della sanità regionale ha dimenticato ancora una volta i “piccoli” ospedali della Provincia di Terni, Orvieto, Narni e Amelia. E così non funzionano di supporto a quello più grande, l'azienda ospedaliera,  nemmeno nel periodo del coronavirus. E se ne è accorto anche Giorgio Lucci, il segretario della Funzione Pubblica della Cgil, Giorgio Lucci: “Chiediamo ai responsabili della sanità pubblica il massimo impegno per questi ospedali, che, sia per la posizione strategica nel caso di Orvieto, che per il bacino di utenza e la vicinanza alle strutture maggiori nel caso di Narni e Amelia, potrebbero svolgere un importante ruolo di supporto e decongestionamento degli ospedali maggiori”.  
E continua Giorgio Lucci: “Va ricordato che negli ospedali di Narni e Amelia che in attesa del nuovo ospedale, semmai si farà, viste le note le perplessità dell’assessore Coletto,  potrebbero decongestionare le presenze al Santa Maria di Terni. Ad Amelia poi vi sono ancora problemi nel reperire le mascherine e il liquido disinfettante nonostante vi sia stato un caso di Covid tra il personale medico”.
A Narni la situazione è paradossale. Dice Lucci: “L‘ospedale doveva ricevere i malati non covid dimessi dal Santa Maria, decongestionando le medicine e le geriatrie, invece solo poche unità di malati risultano trasferiti e il personale viene messo di autorità in ferie forzate. Anche il pronto soccorso è chiuso, così che, spesso, nonostante la presenza di volontari, manca un filtro all’ingresso che tuteli il personale dei reparti che sono ancora aperti come ginecologia, ortopedia, chirurgia. Insomma a Narni in ferie forzate mentre a Terni gli operatori fanno i doppi turni.

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