Perde otto dita in fabbrica
risarcito di 700mila euro

Perde otto dita in fabbrica risarcito di 700mila euro
di Egle Priolo
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Venerdì 15 Novembre 2013, 20:49 - Ultimo aggiornamento: 16 Novembre, 09:22
PERUGIA - Un incidente che ti cambia la vita e un diritto da far valere anche in tribunale.

È così che un ragazzo di 30 anni è riuscito a veder riconosciuto il danno, enorme e terribile, subito al suo primo giorno di lavoro. Un destino beffardo dopo un trasferimento lontano dalla famiglia, cercando di cominciare una nuova vita. All’epoca il giovane ha 24 anni, attraverso un’agenzia interinale trova lavoro in uno stabilimento metalmeccanico. La sua qualifica è di operaio generico: viene da una buona famiglia ma decide di rimboccarsi le maniche per farcela da solo. È al lavoro su una pressa, ha appena cominciato, quando qualcosa sfugge al suo controllo e la macchina gli mangia letteralmente le mani. Amputazione di otto dita e il sogno infranto di una vita diversa. I medici ricostruiranno il possibile e dopo lunghe operazioni, dolore, rabbia e tanta forza d’animo, il ragazzo riesce ad accarezzare chi gli vuol bene solo grazie a una protesi. Sono momenti duri, in cui tutto sembra vacillare, ma non la voglia di vedersi ripagare di quanto perso. La questione arriva in tribunale, ci saranno delle condanne per chi l’aveva messo alla pressa senza le dovute cautele e, soprattutto, la necessaria formazione. Lui ha sbagliato, magari, ma nessuno gli aveva spiegato il funzionamento corretto di quel pericoloso strumento. È così, assistito dall’avvocato Giuseppe Caforio, è riuscito ad ottenere un risarcimento totale di oltre 700mila euro, tra acconti e un vitalizio. Che non gli restituiscono le mani, ma la speranza di ricominciare.
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