La Ternana ha i due volti di Lucarelli

Andamento diverso della gestione tecnica prima e dopo l'esonero, da una media punti da promozione alla flessione del ritorno e alle quattro sconfitte di fila.

La Ternana ha i due volti di Lucarelli
di Paolo Grassi
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Mercoledì 17 Maggio 2023, 04:55

Dalla media punti quasi da sogno, all' andamento lento. Nel mezzo, un esonero con tre mesi di esilio. I numeri, ma anche i due volti, della conduzione tecnica di Cristiano Lucarelli. Allenatore della Ternana, tecnico dei record nel campionato dominato in serie C, allenatore maturato l'anno sorso in serie B. Quest'anno era atteso come possibile condottiero di una squadra pronta a puntare pure alla serie A. D'altra parte, questo voleva il presidente Stefano Bandecchi ed era l'obiettivo sottoscritto proprio da Lucarelli nella lettera di firmata quasi un anno fa. Invece il 2022-2023, sebbene cominciato sotto i migliori auspici, si è trasformato in un anno difficile per il tecnico. Dopo tre partite con le sconfitte di Ascoli e Modena e la vittoria sulla Reggina, la squadra ha ingranato la marcia giusta. Pareggio con il Cosenza e cinque vittorie consecutive con Parma, Perugia, Cittadella, Palermo e Benevento. Alla nona giornata la Ternana era prima in classifica. Da lì, però, qualcosa ha cominciato a incepparsi. La sconfitta con il Genoa ha preceduto tre 0-0, a Bari e in casa con Spal e Brescia. Ma alla sconfitta di Pisa, Bandecchi ha esonerato l'allenatore. Erano passate 14 giornate. La squadra non era più prima, ma aveva comunque il quarto punteggio. I punti erano 22, alla media di 1,57 a partita. Squadra affidata ad Aurelio Andreazzoli che l'ha guidata per tre mesi e 12 giornate. Ma dopo la sconfitta con il Cittadella e le dimissioni del tecnico massese, ecco lo strappo ricucito con Lucarelli. Il ritorno di mister record era stato salutato con fiducia da una larga fetta della pizza, convinta che fosse l'unico in grado di guidare al meglio questo gruppo. Il Lucarelli-bis, però, partito tra i migliori auspici, è stato una delusione. Fino alla partita di sabato scorso a Como, il ritorno in panchina del livornese ha prodotto solo 9 punti in 11 partite. La media è di 0,81. Fino alla vittoria sul Pisa si attestava a 1,29, ma portata a picco dalle quattro sconfitte di fila. Quello tornato a Terni dopo l'esonero, sembrava un Lucarelli rigenerato, motivato. Poi, però, sono pure arrivate da lui dichiarazioni e raccomandazioni sulle quali oggi, risultati alla mano, c'è molto da pensare. Ha cominciato a dire di «accantonare il discorso palyoff», di pensare alla necessità «di non mettersi nei guai in una classifica corta», ha cominciato a chiedere di non parlare di altre cose che non fossero calcio giocato, comprese questioni legate allo stadio, alla clinica, o alle trattative per cedere una quota minoritaria della società. Mentre in campo le cose precipitavano, la sua conferenza stampa dopo la sconfitta con il Venezia, con frecciate a chi continuava a parlare di playoff, è stata l'ultima apparizione pubblica dell'allenatore, chiuso nel silenzio stampa imposto dalla società proprio dopo quelle dichiarazioni. In campo, il silenzio non ha portato un solo risultato. Un finale così, forse, per come tutto era cominciato, sarebbe stato difficile da prevedere pure per il più ispirato dei veggenti.

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