Il rogo di Cesi è doloso:
«Colpa dei fumogeni
lanciati dagli ultras rossoverdi»

Il rogo di Cesi è doloso: «Colpa dei fumogeni lanciati dagli ultras rossoverdi»
di Nicoletta Gigli
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Martedì 10 Agosto 2021, 11:39

TERNI I dieci ettari di bosco distrutti lo scorso 30 luglio tra Cesi e Carsulae sarebbero stati ridotti in cenere a causa del lancio di alcuni fumogeni. Che sarebbero stati accesi durante il tragitto percorso dai supporter della Ternana, impegnati quel giorno in una sorta di corteo con gli scooter per raggiungere Acquasparta, dove la squadra rossoverde era in ritiro. Quei fumogeni, di colore rosso e verde, sono stati trovati e sequestrati dagli investigatori dei carabinieri forestali proprio nell'area da cui è partito il violento rogo. Le indagini erano iniziate nel momento in cui era cessata l'emergenza che aveva mobilitato per ore vigili del fuoco, forestale, elicotteri e canadair. Impegnati in una lotta impari contro il fuoco che, alimentato dal forte vento, non si riusciva a placare. Quel giorno ci furono momenti di terrore perché le fiamme minacciavano l'abitato di Cesi ma anche perché una quindicina di persone erano rimaste bloccate a Sant'Erasmo. Furono messe in salvo dai vigili del fuoco, dai carabinieri forestali e da David Francescangeli, volontario del Cai e collaboratore del Messaggero. Che riportò a casa una mamma con la figlia di cinque mesi. Cessata l'emergenza partirono le indagini per capire da dove fosse partito l'incendio. Sin dai primi momenti gli investigatori confermarono che non era possibile escludere alcuna ipotesi. E che quella della causa accidentale appariva un'ipotesi abbastanza improbabile visto che le fiamme erano partite da sotto al cimitero di Cesi alle 17. La lente d'ingrandimento dei carabinieri forestali fu puntata sul passaggio lungo quella strada dei tifosi della Ternana, impegnati in un corteo a supporto della squadra che era in ritiro ad Acquasparta. La caccia ai reperti che potevano condurre al dolo aveva permesso di recuperare e sequestrare quei fumogeni ora finiti sotto accusa perché ritenuti la causa del devastante rogo. Le indagini, coperte da un riserbo impenetrabile, vanno avanti a ritmo serrato e ora sono in corso rilievi tecnici che potranno fornire elementi utili all'identificazione dei responsabili. In una nota i carabinieri forestali fanno appello al senso di responsabilità dei cittadini: Dato il perdurare delle alte temperature estive .- si legge - si raccomanda la massima prudenza in tutte le attività all'aperto per scongiurare altri eventi di questo tipo. Nelle ultime ore i vigili del fuoco di Terni sono stati impegnati nello spegnimento di due incendi di sterpaglie divampati quasi in contemporanea a Piediluco e a Giuncano Scalo. Il pronto intervento di due squadre ha permesso di circoscrivere le fiamme in breve tempo. Nei giorni scorsi l'intervento per domare l'incendio boschivo divampato tra Pentima e Prisciano. Anche quella sera l'intervento dei vigili del fuoco ha evitato danni più seri.
 

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