La nuova giunta regionale: dal nodo sanità alle faide nella Lega

Donatella Tesei e Matteo Salvini
di Federico Fabrizi
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Mercoledì 30 Ottobre 2019, 18:29 - Ultimo aggiornamento: 18:30
PERUGIA La tessera più pesante è quella in grado d’innescare il domino: l’assessorato alla sanità. Donatella Tesei potrebbe partire proprio da lì per definire nomi e caselle del suo esecutivo. La neo governatrice lo ha detto in campagna elettorale e lo ha ripetuto alle persone più vicine nelle scorse ore: prima di tutto la competenza e via il manuale Cencelli. La presidente è consapevole di quanti occhi abbia puntati addosso ed ha intenzione di assegnare la delega che copre l’ottanta per cento del bilancio regionale soltanto ad un assessore ritenuto “di livello”. Il nome di Giuseppe Caforio, avvocato e prof di diritto all’Università di Perugia, è sul tavolo. Caforio conosce benissimo Donatella Tesei e il suo nome sarebbe gradito anche a Fratelli d’Italia, in primis a Marco Squarta: mister preferenze nella lista Fdi spinge per avere la presidenza del consiglio. La neo governatrice, dal canto suo, ha intenzione di dare un segnale immediato dell’azione del governo regionale, vuole farlo entro i primi mesi di lavoro e per questo ha necessità di un profilo adeguato. La presidente ha già detto chiaro, dentro e fuori i confini del suo gruppo, che intende salutare con una stretta di mano e tanti ringraziamenti i quattro commissari in carica per nominare alla guida delle aziende sanitarie uomini scelti da lei. Ma c’é di più, perché non è solo la Tesei a “pesare” l’importanza della delega alla sanità: tra gli eletti e i papabili assessori in tanti considerano quell’incarico incandescente. Va affrontato il dopo-Concorsopoli e ad aggiungere difficoltà a difficoltà c’è pure il fatto che gli uffici dell’assessorato regionale hanno perso negli ultimi mesi svariati dirigenti per una serie di pensionamenti. Insomma, sarà tutta in salita. CHI STA CON CHI Così il nodo sanità s’incastra con il braccio di ferro dentro la Lega. Il Carroccio farà la parte del leone nella composizione della giunta, ma lì dentro c’è da fare i conti con la competizione tra correnti a cui si sommano i derby di territorio. E allora la partita fa più o meno così: per la provincia di Perugia Paola Fioroni oppure Valerio Mancini, per Terni Daniele Carissimi oppure Enrico Melasecche. La competizione, tra l’altro, si gioca pure dentro il consiglio regionale. Lì, ad esempio, il senatore Luca Briziarelli ha piazzato Eugenio Rondini e Francesca Peppucci accanto a Valerio Mancini. Il segretario regionale Virginio Caparvi, invece, può contare sugli ottimi rapporti con Paola Fioroni, oltre che con l’assessore in pectore Daniele Carissimi. Daniele 
Nicchi si muove tra Briziarelli, la Saltamartini e Caparvi. Stefano Pastorelli, invece, guarda più nella direzione del deputato Riccardo Marchetti, che dal canto suo attende le nomine degli assessori per veder entrare a Palazzo Cesaroni Enrico Melasecche e soprattutto Manuela Puletti. E nel gioco di “chi sta con chi” pure Barbara Saltamartini ha il suo alfiere fidatissimo: Valeria Alessandrini, cresciuta all’ombra dell’ex Lega Emanuele Fiorini e capace come allieva di superare nettamente il maestro. L’APPLAUSO Intanto Donatella Tesei può consolarsi dai mal di testa per il rebus degli assessori con un bell’applauso, quello ricevuto ieri nell’aula del Senato. Quando la presidente umbra ha fatto il suo ingresso nell’aula di Palazzo Madama stava parlando il capogruppo della Lega Massimiliano Romeo, che si è fermato, a quel punto tutti i leghisti si sono alzati in piedi e l’hanno applaudita. Lei non è riuscita a trattenere le lacrime. Ieri la presidente era a Roma e a Palazzo Madama ha ricevuto i complimenti di Roberta Pinotti del Pd, che le ha augurato buon lavoro: «Una donna presidente mi fa comunque piacere»; poi l’abbraccio con Isabella Rauti di Fdi: «Sono felice ma noi perdiamo la presidenza della commissione Difesa». C’è stato tempo pure per una battuta del senatore M5S Ugo Grassi: «Complimenti presidente... è stato un testa a testa con noi 5 Stelle». Ai complimenti del collega Roberto Calderoli, Tesei ha risposto con un sorriso: «Hai visto che quando ci mettiamo in gioco non scherziamo...». Quanto alle dimissioni dall’aula la neo presidente ha spiegato: «Non ci sono termini perentori, c’è chi si è preso anche due mesi, io sicuramente meno». L’idea è di costituire l’esecutivo entro la metà di novembre e poi lasciare il parlamento.
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